Parcheggi rosa per donne incinte, ma solo se etero e comunitarie. Il sindaco di Pontida, il leghista Luigi Carozzi, dopo una giornata di polemiche e critiche per l’ordinanza approvata nei giorni scorsi con 8 voti a favore e 2 contrari, ha dovuto però fare retromarcia, annunciando che il primo atto di oggi sarà la modifica del regolamento. Che era stato proposto dall’assessore al Territorio, Ambiente ed Ecologia, Emil Mazzoleni.
Queste le dichiarazioni di Carozzi: “Il primo atto sarà la modifica del regolamento. I parcheggi rosa sono destinati a tutte le mamme e le donne che aspettano un bambino. Senza alcuna distinzione”. All’articolo 4 (intitolato ‘Soggetti’), il regolamento recitava: “Possono richiedere il rilascio gratuito di idoneo permesso risultante da tessera, esclusivamente le donne appartenenti a un nucleo familiare naturale e cittadine italiane o di un Paese membro dell’Unione Europea”. Escluse, dunque, le donne con orientamenti sessuali diversi da quello etero e le extracomunitarie.
“E’ una scelta inconcepibile e inaccettabile. Non riesco quasi a trovare le parole per esprimere il mio dissenso. In pratica, con questa decisione, qualcuno sostiene che a Pontida esistono delle donne di serie A e di serie B. Si può essere più cattivi?”. Queste le parole di Gionata Ghilardi, capogruppo di Viviamo Pontida. E’ intervenuta anche la Cgil di Bergamo: “Impugniamo il regolamento, i contenuti sono apertamente e profondamente discriminatori”. Poi è stata la volta di Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura, su Facebook: “Dove vogliono portarci? Ai posti riservati sui bus? O al divieto d’ingresso nei negozi per alcune razze? Sono cose che fanno rabbrividire e purtroppo sono cose vere”.
Il deputato del Pd, Antonio Misiani: “Scelta demenziale e palesemente illegittima. Ci auguriamo che la delibera venga ritirata, sollevando dal suo incarico l’assessore proponente”. La collega Elena Carnevali: “Solo un’ideologia cieca può pensare di distinguere tra mamma e mamma”. I 5 Stelle, con il consigliere regionale Dario Violi, si erano messi a disposizione dei cittadini di Pontida che vogliono fare ricorso.
“Ora ci aspettiamo che si adoperino per creare bagni separati per gli extracomunitari, posti in piedi sugli autobus per i gay oppure le strisce verdi per parcheggi per i soli padani doc. E’ ora di finirla, ne abbiamo abbastanza di discriminazioni, la Lega non può riportare la lancetta della storia a un Medioevo che nessuno rimpiange. Chiediamo al sindaco di scusarsi e di revocare immediatamente quel regolamento”.
Alla fine, l’ordinanza sui parcheggi verrà ritirata. Del resto, anche altri passaggi lasciano parecchio discutere: “Pontida intende promuovere il sostegno alle famiglie naturali, formate dall’unione di un uomo e una donna a fini procreativi, nucleo fondante della società civile”. Nell’articolo 2 addirittura c’era la definizione di donna: “Ai fini del presente regolamento, per ‘donna’ si intende un individuo umano con sesso femminile risultante dai registri anagrafici della città di Pontida”.
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