Parcheggia la Ferrari sul posto per disabili e insulta: «Io me ne frego di te e della polizia»

parcheggio disabili

Un uomo, probabilmente un imprenditore, ha parcheggiato la Ferrari in via Montenapoleone, a Milano, sul posto riservato ai disabili. Poi ha insultato e spintonato il padre di un ragazzo in carrozzina, che aveva osato chiedergli di spostare l’auto. Non è il primo episodio di arroganza verso i disabili: a metà agosto un altro, ancora più sconcertante.
Domenica pomeriggio un uomo ha parcheggiato la sua fuoriserie in via Montenapoleone, per fare compere in un negozio. Peccato che il parcheggio avesse le strisce gialle e fosse riservato ai disabili.

Un uomo, arrivato poco dopo in auto con suo figlio costretto in carrozzina, vedendo la Ferrari sulle strisce gialle, ha chiesto all’altro di spostarla di pochi metri. Per poter parcheggiare sul posto che a lui spettava.

Non l’avesse mai detto. Invece di scusarsi e spostare la Ferrari, lo sbruffone ha cominciato a inveire contro lo “scocciatore”, spintonandolo e insultandolo: «Io me ne frego di te e della polizia». Prima di risalire a bordo dell’auto di lusso e andarsene.

Alcuni testimoni hanno preso la targa della Ferrari, che risulta intestata a un imprenditore milanese, di 59 anni, residente a Lugano, in Svizzera. Come riporta il Corriere della Sera, l’uomo a cui è intestata la Ferrari (anche se non è certo che si trovasse effettivamente lui alla guida, domenica) ha precedenti per minacce, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, e non potrebbe nemmeno guidare, visto che la patente gli era stata revocata.
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Non è il primo episodio simile. A metà agosto, vicino Milano, una storia ancora più agghiacciante. Nel parcheggio di un centro commerciale a Carugate, un uomo che aveva parcheggiato sulle strisce gialle e che aveva ricevuto poi la multa dopo la segnalazione ai vigili, aveva lasciato questo cartello:

«A te handicappato che ieri hai chiamato i vigili per non fare due metri in più vorrei dirti questo: a me 60 euro non cambiano nulla, ma tu rimani sempre un povero handicappato».

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