Rivelato il possibile movente dell’omicidio di Lola, la 12enne trovata morta in un baule sotto al suo palazzo a Parigi. A quanto pare vi è stata una lite tra la senzatetto accusata del crimine e la madre della bambina.
La clochard ha dichiarato di essere stata ospitata dalla sorella all’interno del palazzo in cui la madre di Lola faceva la portinaia. La donna ha però impedito alla senzatetto di accedere. Il rifiuto ha innescato il meccanismo violento che ha portato all’uccisione della piccola Lola.
La piccola Lola era una bambina di soli 12 anni, la quale è stata soffocata, sgozzata e chiusa all’interno di un contenitore di plastica sotto al suo palazzo al XIX arrondissement a Parigi.
La bambina doveva percorrere un piccolissimo tratto di strada per recarsi dalla scuola alla sua abitazione, dove però non è mai riuscita ad arrivare.
Infatti quando il padre si è reso conto del “ritardo” della figlia, ha immediatamente avvertito la moglie che si è recata in questura.
Il corpo della piccola è stato ritrovato poco dopo sotto al suo palazzo, chiuso in un baule di plastica, con mani e piedi legati e con sopra apposti i numeri 0 e 1.
Una scena da incubo, ancor di più perché dall’autopsia è emerso che la bambina è stata prima strangolata per poi essere completamente sgozzata.
La probabile autrice di questo orrore è una senzatetto 24enne, con seri problemi psichiatrici diagnosticati. La donna infatti è stata vista girare per il quartiere a piedi nudi, mentre parlava da sola e cercava di trasportare il baule. Chiedendo addirittura aiuto ad alcuni passanti.
La tragedia avvenuta a Parigi ha dunque già un colpevole con tanto di movente. A quanto pare infatti la principale sospettata è proprio una senzatetto di 24 anni, con problemi psichiatrici, che si chiama Dahbia.
Questo perché diversi testimoni hanno affermato di averla vista aggirarsi nel quartiere il giorno dell’omicidio della piccola Lola, camminando a piedi nudi e parlando da sola.
Ma la cosa più inquietante è che stava cercando di trasportare proprio un contenitore di plastica, chiedendo addirittura aiuto ai passanti.
In ogni caso la stessa 24enne ha confessato il probabile movente del terribile crimine commesso. Ossia il fatto che Dahbia era stata invitata dalla sorella all’interno del palazzo in cui non solo viveva la famiglia di Lola, ma in cui la madre faceva la portinaia.
La madre della bambina a quanto pare ha di fatto impedito alla senzatetto 24enne di accedere alla struttura. Il rifiuto ha fatto sì che scoppiasse una pesante lite tra la madre di Lola e la clochard 24enne.
A confessarlo è stata la stessa Dabhia agli inquirenti, al momento del suo arresto. Dunque per questo motivo questa è la pista più plausibile per risolvere il caso.
Inoltre le istituzioni parigine hanno deciso di istituire una cellula di sostegno psicologico per i bambini della scuola media che frequentava Lola e per tutti gli abitanti del quartiere che si trovano in profondo stato di shock a causa di ciò che è accaduto.
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