Parigi Roubaix 2015 a John Degenkolb

Bellissima vittoria di John Degenkolb alla Parigi Roubaix 2015: era da tempo che la regina delle classiche non finiva con una volata così numerosa, è la seconda volta che un tedesco si impone (il primo era stato Josef Fisher, nella prima edizione) ed è da 20 anni che un corridore non vinceva Roubaix e Sanremo nello stesso anno. Ma, dopo Sean Kelly, Degenkolb ha ripetuto l’impresa dimostrando di essere il più forte oggi. Presente nel gruppo decisivo nel momento topico, ha poi battuto tutti allo sprint Greg Van Avermaet mentre al terzo posto si è piazzato Zdebek Stybar.

È stata una corsa emozionante e spettacolare, con condizioni meteo favorevoli per alte velocità dato che la temperatura era eccezionalmente vicina ai 20 gradi e il vento soffiava da dietro. E così la prima ora è filata via a 50km/h. I fuggitivi della prima ora sono stati nove, Gregory Rast (FR), Adam Blythe (OGE), Alexis Gougeard (ALM), Sean De Bie (LTS), Aleksejs Saramotins (IAM), Pierre-Luc Perichon (BSE), Tim Declercq (TSV), Frederik Backaert (WGG) e Ralf Matzka (BOA).

Era l’ultima gara del baronetto, Braley Wiggins, che infatti ci ha provato negli ultimi settori, ma è stato ripreso. Bel tentativo anche per Van Avermaet e per il vincitore dell’anno scorso, Niki Terpstra. Poi Vanmarcke, non appena la fuga si esaurisce. Davanti, si sono visti anche altri favoriti come Boom e Sagan mentre era desaparecido Kristoff che aveva trionfato al Fiandre. Nel finale hanno attaccato anche Roelandts e Lampaert, ma il gruppetto dei migliori si è compattato proprio nell’ultimo tratto in pavé, con Degenkolb che rientrava dopo un enorme sforzo.

La volata è stata senza storia per Degekolb, sergente di polizia, che l’anno scorso aveva esultato alzando un braccio pur essendo arrivato secondo. Invece, nel 2015 ha potuto sfogare tutto l’entusiasmo, è lui il più forte. Dopo la Sanremo, un’altra classica monumento per il tedesco. Bellissima immagine finale con tutta la Giant Alpecin sul palco con il blocco gigante di pavé trofeo finale. Non esulta un granché l’Italia: Marcato è il miglior azzurro, ventiduesimo.

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