Rimbalzano in queste ore sul web le parole del fratello di Roberto Brunetti, secondo cui l’attore sarebbe morto a causa del diabete.
L’uomo riferisce che Roberto pesava 130 chili e aveva altre problematiche di salute importanti.
Sebbene gli agenti nelle varie perquisizioni abbiano trovato in casa dell’attore diverse tracce di sostanze stupefacenti fra cui anche cocaina, il fratello di Roberto Brunetti dà una versione totalmente diversa affermando che sì, Er Patata era consumatore di marijuana, ma era la sola sostanza trovata in casa.
Le cause della morte, secondo l’uomo, sono imputabili al diabete, di cui Brunetti soffriva da anni, inoltre aveva un peso eccessivo e trascurava la sua salute.
Aveva cattive abitudini e un passato discutibile, ma non sarebbe stata la droga la causa della sua morte, avvenuta qualche giorno fa nel suo appartamento nel pressi di Piazza Bologna.
Nel suo intervento a Pomeriggio 5, il fratello di Roberto Brunetti ha parlato a lungo di Roberto, evidenziando alcune problematiche di salute che avrebbero portato all’infarto e quindi alla morte, denunciata il 3 giugno dalla sua compagna che l’ha ritrovato senza vita nel suo letto.
Questa la verità di Daniele, fratello dell’attore, conosciuto sul grande e piccolo schermo per la sua comicità e le apparizioni in diverse commedie italiane.
Come spiega l’uomo, Roberto lamentava da giorni dolori al petto e lui lo rimproverava spesso perché trascurava la salute. Per quanto riguarda la morte vera e propria, si aspettano i risultati dell’autopsia, ma Daniele ha dichiarato che Er Patata amava essere ‘allegro’ ma non era un drogato come lo hanno dipinto i giornalisti.
Arrabbiatissimo per come si sta parlando di suo fratello, Daniele cerca di fare chiarezza sulla figura di Roberto, indicando una causa diversa dalla droga, che avrebbe portato alla sua morte.
Il fratello di Roberto Brunetti riferisce che l’infarto è sopraggiunto a causa dell’eccessivo peso, infatti l’attore aveva raggiunto i 130 chili, peso che lo aveva portato a diverse operazioni come quella all’anca e quella al ginocchio.
Ai microfoni di Canale 5 ha sottolineato poi che nell’appartamento dove è stato rinvenuto il corpo, c’erano solo tracce di marijuana, e non cocaina e altri stupefacenti come hanno riferito i giornalisti.
Daniele ha parlato a lungo delle ore che hanno preceduto la morte, ma ribadisce il suo pensiero circa l’infarto, avvenuto secondo lui durante il sonno per un aggravamento delle condizioni di salute precarie, purtroppo risultato di un periodo troppo lungo di trascuratezza.
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