Ti capita di parlare spesso con gli assistenti virtuali come Alexa o Siri? Sembra che sia stato condotto uno studio che afferma che i soggetti propensi a questo tipo di comunicazione, si sentano un po’ soli. Attraverso un sondaggio, che ha analizzato l’utilizzo degli smart speaker è infatti emerso che tutti i colori utilizzano maggiormente questo aiuto virtuale, in realtà lo facciano perché si sentono soli. Sembra quindi che il loro utilizzo non sia solo per rispondere e aiutare l’umano a risolvere qualche problema, ma funge anche da compagnia.
L’Office of Communication ultimamente ha condotto un sondaggio per capire l’utilizzo degli Smart speaker. I risultati hanno evidenziato che questo strumento viene anche utilizzato come emancipazione da parte dei disabili. E ormai evidente come la fantascienza ogni giorno diminuisca la distanza dalla realtà.
Ed è proprio in questo cambiamento che gli Smart speaker sono diventati quasi un amico per chi ci parla. C’è infatti chi afferma che Alexa sia un’ottima compagna con cui parlare in casa, quando non c’è nessuno con cui farlo. Nel 2013 uscì un film con un protagonista un po’ particolare. Theodore Twombly infatti, protagonista del film Her, si innamora di un assistente vocale. Tutti presero in giro l’uomo, ma oggi non sembra più una scena così inimmaginabile.
Diversi sono stati i soggetti a partecipare alla ricerca della Office of Communication, che ha cercato di identificare tutti gli utilizzi degli Smart speaker. Ad oggi ci sono diversi dispositivi in commercio come Alexa, Siri direttamente dal proprio telefono e homepod, l’ultimo arrivata di casa Apple.
Tra i partecipanti un uomo scozzese di 50 anni, ha confermato che questi dispositivi vengono utilizzati anche come rimedio alla solitudine. L’uomo infatti avrebbe ribadito che gli Smart speaker sono un’ottima soluzione per spezzare il silenzio che si crea quando si è soli.
Nello studio sono stati coinvolti 100 proprietari di Smart speaker e solo 15 contrari all’utilizzo di questi. Per tutti coloro i quali li utilizzano quotidianamente è emerso un dato chiaro: molti lo antropomorfizzato. Ciò significa che gli Smart speaker ad oggi vengono trattate come persone in carne ed ossa.
Sì basti pensare che questi si rivolgono agli assistenti virtuali con “ lei” o “ lui”, attribuendogli così un genere. Utilizzano inoltre toni colloquiali e non si dimenticano mai di dire grazie o per favore.
In generale questi dispositivi vengono utilizzati come aiutanti virtuali per impostare le sveglie, per avviare la musica o ricordare promemoria. Altri però hanno trovato una nuova funzione: una medicina virtuale contro la solitudine.
Sembra infatti che molte persone sfruttino veramente a pieno tutte le funzioni di questo dispositivo, aggiungendone anche una personale. Durante le interviste condotte Infatti è emerso che questo utilizzo meno convenzionale degli Smart speaker in realtà è molto diffuso. Questi dispositivi vengono infatti utilizzati come rimedio per chi ogni tanto si sente un po’ solo.
I suoi utilizzi però non finiscono qui, infatti chi è affetto da disabilità lo utilizza come strumento di emancipazione. Questi dispositivi Infatti permettono alle persone disabili di mantenere un indipendenza in casa propria. Possono infatti accendere luci, accendere la TV, attivare le prese e tanto altro.
Insomma, questi dispositivi non sono solo dei freddi e oggetti inanimati, ma ad oggi costituiscono un ruolo importante nelle vite di molti.
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