[didascalia fornitore=”ansa”]Emma Bonino[/didascalia]
“Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?”, Così, all’indomani della morte del padrino di Cosa Nostra, scrive su Facebook don Francesco Pieri, parroco e docente alla Facoltà di Teologia dell’Emilia-Romagna a Bologna. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, il post è stato reso visibile ai soli amici del sacerdote nella serata di domenica dopo aver scatenato non poche polemiche. Secondo il docente dunque, la storica esponente dei Radicali sarebbe un’assassina al pari del boss più sanguinario della mafia stragista, condannato a 26 ergastoli, per via delle sue battaglie a favore dell’aborto, andando ad aggiungersi alle frasi choc a seguito della morte di Riina.
Dopo il post di don Lorenzo Guidotti sullo stupro di una 17enne a Bologna, l’ambiente ecclesiastico della città torna a far parlare di sé per l’ennesima polemica. Il post ha scatenato diverse reazioni, alcune perplesse per un paragone quanto meno azzardato ma ha riscosso molti plausi. Raggiunto al telefono dal Resto del Carlino, don Pieri non ha voluto commentare, così come la Curia, mentre nei commenti ha confermato la sua tesi: tra i like, segnala il quotidiano bolognese, ci sarebbe anche quello di don Massimo Vacchetti, vice-economo della Curia e responsabile della Pastorale dello sport.
Nelle discussioni con gli amici di Facebook, il docente rincara la dose, sottolineando che tra la battaglia politica di Bonino per l’aborto e le stragi di mafia di Riina “moralmente non c’è differenza”, cosa che “non rende certo migliore Riina, ma dice qualcosa sulle nostre ipocrisie diffuse”.
A supporto della sua tesi, don Pieri riporta il Concilio Vaticano II e la “Gaudium et spes” in cui “l’aborto, di ogni genere, viene messo in serie con “genocidio, omicidio volontario” e altri crimini orrendi (GS 27), tra cui quelli di mafia, e lo definisce “abominevole delitto” (GS 51). Solo che vedo meno gente disposta a indignarsi e schierarsi per “questi” innocenti. Anche tra chi metterebbe la mano sul fuoco per il Vaticano II”, scrive ancora il parroco.
Non contento, ricorda un articolo del cardinale Giacomo Biffi, morto nel 2015, pubblicato nel 1998 in cui il prelato paragonava l’aborto ai lager nazisti: “La massima vergogna del ‘900, che pure ha conosciuto le più orrende infamie della storia, come i molti e diversi genocidi che sono stati perpetrati – disse Biffi a San Luca in occasione della Giornata della Vita –, resta senza dubbio la legalizzazione dell’aborto”.
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