Finalmente è pronto il nuovo Piano oncologico nazionale che i pazienti attendono da anni. A breve passerà in esame alle Regioni.
I fondamenti del nuovo Piano oncologico nazionale 2022 – 2027 sono descritti in un documento di oltre cento pagine.
Ecco alcuni punti del documento:
-prevenzione e percorsi di cura chiari ed omogenei;
-attenzione al malato e a chi lo assiste;
-esenzione dal ticket anche nelle prime fasi di indagine;
-digitalizzazione delle cartelle cliniche e dei documenti del paziente;
-assistenza domiciliare e integrata con l’ospedale dove si è in cura;
-servizi territoriali per evitare di essere sbalzati da un presidio all’altro;
-formazione degli operatori sanitari;
-campagne informative e di prevenzione per i cittadini;
-supporto nutrizionale e psicologico;
-ampliamento delle fasce di età per gli screening;
-cure palliative a domicilio;
-potenziamento delle coperture vaccinali.
La bozza del Piano verrà inviata in esame alle Regioni a breve.
All’interno del Piano vengono finalmente recepite le indicazioni del Piano europeo contro il cancro pubblicato lo scorso anno.
Il documento presentato è davvero molto ambizioso e punta al miglioramento delle cure e delle prevenzioni delle recidive; e a una maggiore attenzione alla prevenzione, alla diagnosi precoce e alla presa in carico del malato, che deve mantenere la sua centralità.
Uno dei primi passi è il completamento dei Registri tumori nazionali, che dovrebbe garantire la completa funzionalità organizzativa in tutte le aeree del nostro paese.
L’obiettivo è la creazione di una rete tra regioni in cui potere valorizzare le esperienze; definendo degli standard di funzionamento dei registri attraverso flussi informativi e requisiti strumentali, organizzativi e tecnologici.
Il tema più importante del Piano è la prevenzione.
Un altro obiettivo descritto nel Piano è la creazione di forme di comunicazione nei luoghi di lavoro e nelle scuole su un corretto stili di vita: incentivare l’attività fisica, il consumo di frutta e verdura; frenare l’abuso di alcool, di sigarette; e contrastare la sedentarietà e l’obesità.
Il 40% dei casi di tumore e il 50% dei decessi dovuti ad esso sono assolutamente evitabili e quindi prevedibili.
Primo fra tutti: il fumo, considerata la causa di rischio maggiore, essendo associato alla nascita di un tumore su tre.
In secondo luogo fare un’attività fisica regolare e il mangiare sano, evitando l’abuso di alcolici, riduce del 30% l’insorgenza di tumori.
In Italia solo questi comportamenti non corretti causano 65mila decessi ogni anno.
Previsto un aumento delle coperture vaccinali contro gli agenti infettivi quali Papilloma virus, epatite B e C, che causano circa il 12% dei tumori.
Un altro fattore importante per quanto riguarda i rischi di contrarre un tumore è l’ambiente in cui si vive.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione sul corretto uso dei telefoni cellulari e sui rischi di una prolungata ed elevata esposizione ai raggi ultravioletti senza un’adeguata protezione.
Importante anche rendere le città più sane, migliorando la qualità dell’aria e riducendo i siti contaminanti.
Fondamentale per la prevenzione dei tumori sono i controlli annuali fortemente raccomandati dal sistema sanitario nazionale.
Tra i propositi c’è quello di allargare l’età dei controlli mammografici dai 45 anni ai 75 e quello di riuscire a bloccare lo sviluppo di tumori nei soggetti a rischio ereditario.
Previsto anche il miglioramento dei controlli di coloro che hanno sconfitto un tumore.
Nel Piano viene proposta anche la realizzazione di Punti di accesso per i pazienti i quali è presente un forte sospetto diagnostico da parte del medico di base, o in seguito a risposte poco chiare di un controllo.
Prevista a questo proposito l’esenzione dal ticket che decadrà nel momento in cui la diagnosi non verrà confermata.
Nel caso contrario invece in cui la diagnosi risulti confermata, bisognerà realizzare dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) ad hoc per il paziente, per offrire cure adeguante in tutto il paese.
Sarà importante implementare una cartella oncologica digitale, per evitare che il paziente debba portarsi dietro ogni volta tutti i documenti necessari, con il rischio di dimenticare qualcosa o di perderla da qualche parte.
Anche la richiesta dell’esenzione per patologia dovrà essere ottenuta in modo telematico, inviando telematicamente all’INPS i documenti necessari per poterla richiedere.
Un altro passo importante è il potenziamento delle curie palliative e a domicilio per i soggetti fragili, o affetti da un tumore raro, o per i quali il cancro non è asportabile o curabile.
Altri due aspetti fondamentali sono il supporto psicologico per i pazienti e per i familiari dei malati e la riabilitazione causata dalle terapie troppo invasive.
L’ultima parte è dedicata alla formazione continua e costante degli operatori sanitari, si richiede fortemente la definizione degli indirizzi di formazione oncologica e quindi le competenze necessarie che garantiscano l’efficacia dei percorsi di diagnosi e cura.
Richiesto anche un riconoscimento del caregiver familiare, che si prende cura del paziente oncologico per tutta la durata della malattia; sono stati stanziati 30milioni di euro annui fino al 2023.
L’unica nota dolente del Piano oncologico nazionale è la carenza di indicazioni per quanto riguarda le risorse sufficienti all’attuazione del Piano.
Assente anche un piano di intervento specifico e dettagliato sui tempi di attuazione del Piano.
Purtroppo la nostra esperienza ci insegna che, nonostante i nuovi fondi europei, il PNRR e l’aumento del Fondo sanitario, senza fondi determinati a questo scopo e senza certezze nella realizzazione di questi Piani, i nostri progetti rimangono spesso inapplicabili e la maggior parte delle volte addirittura muoiono ancor prima di venire alla luce.
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