Oggi c’è stato un protocollo di intesa con i Ministeri del Turismo e della Famiglia, per approvare “Qui non sei sola”.
Il progetto era già stato presentato nei mesi scorsi da Daniela Santanché e ha lo scopo di accogliere le donne vittime di violenza e abusi nelle strutture ricettive.
Il nome dice molto e in effetti si tratta un progetto molto importante che vuole essere solidare vero le donne vittime di violenza. Già alla fine dell’anno scorso era stato preannunciato dal ministro Daniela Santanché, che oggi in collaborazione con il ministro Eugenia Roccella e gli esponenti delle associazioni del comparto alberghiero, hanno firmato il tutto.
“Qui non sei sola” comprende una rete di alberghi solidali che apriranno le porte alle donne che scappano da una situazione di violenza e troveranno qui un luogo che le accoglie senza fare domande ma facendole finire finalmente al sicuro e protette.
Come spiegato dalla ministra Santanché:
la violenza sulle donne peggiora sempre di più e i dati dimostrano che molto spesso avvengono in ambito familiare. questo passo è importante perché dopo il percorso di recupero potranno trovare una sistemazione che le introdurrà nuovamente e in modo graduale alla normalità”.
Nonostante le molte leggi in materia ancora il fenomeno è a numeri allarmanti ma c’è una grande compattezza e volontà nel volerlo affrontare e debellare, anche se sarà un percorso lungo.
Già un migliaio di strutture in Italia hanno aderito a “Qui non sei sola”, progetto che prevede di accogliere queste donne per un periodo che varia da 3 giorni a una settimana, insieme ai loro figli, dopo il loro percorso nei Centri antiviolenza.
L’idea era stata presentata già nel novembre scorso dalla stessa ministra Santanché, per far pronte all’emergenza segnalata dai dati osservati dall’Istat, per quanto riguarda la carenza di strutture ricettive in grado di ospitare le donne e i figli vittime di maltrattamenti.
“Qui non sei sola” è partito in occasione della Giornata internazionale per combattere la violenza sulle donne, il 25 novembre e ha raccolto molti pareri positivi, tanto che oggi appunto è stato siglato ufficialmente.
Ora bisognerà creare una mappa degli alberghi aderenti e le associazioni che sono entrate a far parte della rete sono già molte, fra cui Federturismo, CNA Turismo, Assohotel, Una Hotel. La ministra ha ringraziato per la tempestività della risposta e la solidarietà dimostrata.
“il ruolo di tutti è collaborare per contrastare la violenza. uniamo le voci e sensibilizziamo tutti affinché queste vittime non si sentano più sole”.
Cogliamo l’occasione di questa importante giornata per ricordare le altre iniziative messe in campo in tal senso.
Partiamo dall’iniziativa messa in campo a Padova, che ha preso il via il mese scorso. Si tratta di “Citofoni rosa”, ovvero targhette rosa che vengono applicate ai citofoni delle abitazioni di coloro che aderiscono, i quali si rendono disponibili ad ascoltare sconosciuti in difficoltà, in determinati orari della giornata.
Per farlo sarà sufficiente contattare l’artista che ha pensato a questa idea, Antonio Irre, per far applicare la targhetta, poi si sarà subito operativi.
Questo progetto punta a facilitare i rapporti con gli altri, molto difficili se parliamo di persone maltrattate che invece tendono a chiudersi in sé stesse. Con il dialogo si sentiranno meno sole e forse si lasceranno aiutare per trovare una soluzione ai loro problemi.
Altra notizia importante nell’ambito della violenza è quella arrivata pochi giorni fa, relativa a un congegno tecnologico importante per le donne che subiscono maltrattamenti.
È uno smartwatch intelligente con un allarme e il primo lo ha ricevuto una donna 36enne di Napoli che in passato ha denunciato il suo ex marito che l’aveva minacciata di sfregiargli il viso con l’acido, poi di ucciderla e seppellirla in un luogo sconosciuto dove nemmeno i suoi cari avrebbero potuto trovarla.
Minacce pesantissime che purtroppo molte donne ricevono e non riferiscono per paura di ritorsioni, grazie all’orologio però i Carabinieri potranno intervenire prontamente per salvarle.
Si chiama “Mobile Angel”, un dispositivo collegato alla Centrale delle forze dell’ordine, provvisto di un pulsante di allarme e di un sistema di localizzazione in tempo reale per inviare coordinate geografiche precise.
Infine, ma non per importanza, concludiamo con un progetto attuale che non è direttamente collegato alla violenza sulle donne ma è comunque un progetto di solidarietà importante, dal tema pasquale. È un uovo di pasqua solidale che offrirà la possibilità a chi lo acquista, di portare un sorriso a chi si trova in ospedale o in orfanotrofio, infatti il ricavato verrà devoluto a progetti che hanno questo scopo.
I volontari porteranno le uova nelle principali piazze italiane, utili per rispettare la tradizione ma anche per sostenere la ricerca medica o organizzare progetti di svago per i bambini meno fortunati.
Una bella pagina quella delle iniziative solidali, a dimostrazione che le persone possono ancora fare del bene, a dispetto di quello che purtroppo molti pensano, specialmente i più svantaggiati della nostra società o chi subisce in silenzio vessazioni di ogni tipo. A questi progetti si aggiunge l’idea di Santanché e speriamo che veramente sproni le donne in difficoltà a chieder aiuto e denunciare perché non sono sole.
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