Anno nuovo fiction nuova o, perlomeno, neonata: ha preso il via il 7 gennaio, in prima serata, Solo per amore, l’ultima proposta di Canale5 firmata Endemol. Gli ingredienti della serie appaiono chiari sin dai minuti iniziali della prima puntata: suspense, passioni, intrighi, segreti pronti a riemergere dal passato dei protagonisti. Il giallo si mescola, e non è certo una novità, al filone sentimentale. La trama principale non presenta grandi tratti di originalità: Pietro Mancini, alias Massimo Poggio, marito della ricca avvocatessa Elena Ferrante (Antonia Liskova), conduce, con la moglie e le due figlie, una vita familiare apparentemente idilliaca, presentata in modo non poco stereotipato, come del resto accade in gran parte delle fiction nostrane proposte dalla tv generalista.
Un idillio che si annuncia sin dal principio troppo perfetto e infatti, fin dai titoli di testa, si percepisce qualcosa di sinistro, pronto a turbare la tranquillità di Pietro e della sua famiglia. Detto, fatto: a pochi minuti dall’inizio della puntata l’uomo viene sequestrato. Fino a qui nessuna trovata particolarmente nuova. Poco originale e, direi, frequente tallone d’Achille della serialità nostrana generalista, anche il modo in cui viene presentato lo svolgimento delle indagini: spesso poco credibile.
Elemento abbastanza insolito, invece, è che quasi da subito viene rivelata l’identità di uno dei sequestratori: a tenere Pietro in ostaggio è Gloria, sua ex fiamma. E’ questo il motore da cui prende il via tutta la vicenda e si sviluppano una serie di ulteriori trame di cui attendiamo sviluppi nelle prossime puntate, ma che non sono certo prive del rischio di cadere nella banalità, nel già visto.
Così, per esempio, si scopre ben presto che c’è qualcosa di poco cristallino nel passato di Pietro e che, anni addietro, c’è stato del tenero tra Elena e il poliziotto che segue le indagini, interpretato da un Kaspar Capparoni non nuovo a questo tipo di ruolo. Situazioni abbastanza prevedibili, che seguono i classici cliché, ma anche personaggi piuttosto stereotipati, talvolta al limite del grottesco, come Gloria, che presenta tutti i connotati più classici della serpe che, con il suo fare da femme fatale, si insinua nella famiglia di Pietro, o come Sandro, ex amico di Pietro e bieco figuro malavitoso.
Insomma, a giudicare dalla prima puntata Solo per amore sembra riproporre situazioni trite e ritrite e, ahimè, punti di debolezza tipici della serialità italiana. Non resta che attendere di vedere cosa ci riservano le prossime puntate.