Il parto in Italia con il cesareo sembra che sia diventato sempre più frequente, al contrario di quello naturale. Gli ultimi dati a questo riguardo sono davvero allarmanti, perché, in base a ciò che affermano il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, il 38% dei parti in Italia sono effettuati con il taglio cesareo. Un dato preoccupante, che è messo in luce anche dagli esperti. Questi numeri sono ancora più evidenti, se li confrontiamo con quelli degli altri Paesi europei: in Olanda il 15% e in Slovenia il 14%.
Dai dati che emergono, ci si accorge che l’Italia sta in cima alla classifica dei parti cesarei nel mondo, insieme a Paesi come il Messico e il Brasile. Se esaminiamo poi le statistiche che riguardano le differenti regioni italiane, possiamo vedere come la situazione sia davvero complessa. Basti pensare che nella provincia autonoma di Bolzano i cesarei sono al 23%, mentre in Campania si arriva al 62%.
Gli esperti a questo riguardo affermano che il cesareo in assoluto non si può considerare più sicuro rispetto al parto naturale, anche perché esso è un vero e proprio intervento chirurgico, con tutte le eventuali complicazioni che può comportare. In ogni caso fanno notare che, quando viene utilizzata, l’operazione si dimostra efficace e risolutiva.
C’è anche un’altra questione, perché un parto cesareo costa di più. In conclusione sono gli stessi medici a far notare che il parto non è una malattia che va medicalizzata a tutti i costi, altrimenti si rischia di cadere nell’assurdità, in base alla quale in Italia si finisce col rimborsare più parti cesarei che esami che dovrebbero essere di routine, come elettrocardiogrammi e rx toraciche.