In partenza per un safari nella savana africana? Magari per la prima volta? Iniziamo con qualche consiglio sul tipo di bagaglio da portare: meglio una valigia morbida, più pratica da caricare sul fuoristrada rispetto alle valigie rigide, e uno zaino da tenere in auto con voi tutto il necessario e comodo da trasportare qualora percorriate qualche itinerario a piedi nella savana.
Io vi consiglio di utilizzare degli appositi sacchetti per indumenti molto utili per tenere ordinate le cose, ma anche per evitare che ospiti indesiderati, come qualche insetto, si infili da qualche parte. Si tratta di sacchetti di tela o di materiale acrilico e sono chiusi con una cerniera; sono molto pratici se il vostro viaggio è itinerante poiché riuscirete a fare e disfare le valigie molto più velocemente.
Se nel vostro viaggio sono previsti trasferimenti con piccoli aerei controllate bene il peso del bagaglio consentito a bordo: oltre a non accettare valigie rigide, in genere le compagnie aeree locali sono poco flessibili sul peso. Potrebbero chiudere un occhio se l’aereo è mezzo vuoto, ma visto che fino al momento dell’imbarco non potrete saperlo, meglio non rischiare di dover lasciare a terra la propria valigia.
Bene, abbiamo la valigia: cosa ci mettiamo dentro? Ecco cosa non deve mai mancare nella valigia di chi si appresta a fare un Safari!
Innanzitutto dimenticatevi i colori troppo accesi come il rosso o l’arancione, e optate per colori neutri e naturali come il verde, il beige, il bianco.
Evitate l’abbigliamento mimetico, potrebbero scambiarvi per un militare; evitate anche il nero, il blu e il viola perché questi colori attirano le mosche tse tse la cui puntura, vi assicuro, è molto dolorosa. Il consiglio generale è quello di vestirvi “a cipolla” quando partite dal lodge perché in poco tempo il sole scalderà l’aria.
Per il giorno scegliete indumenti comodi come magliette e pantaloni casual: trascorrerete molto tempo in auto alla ricerca degli animali oppure camminerete nella savana, nel caso facciate dei safari a piedi, quindi la praticità è la priorità.
Vorrei sfatare una falsa credenza: in Africa non fa sempre caldo! Al mattino e alla sera, soprattutto in inverno, può fare molto freddo, quindi non fatevi cogliere impreparati e portatevi un pile, una felpa e un giubbino antivento, molto utile quando al mattino all’alba partirete per il vostro safari a bordo di un fuoristrada con il tetto e i finestrini spalancati, se non addirittura completamente aperto.
Portatevi anche una sciarpa e un cappellino di lana se soffrite particolarmente il freddo e un berretto o una bandana per proteggervi dal sole durante il giorno.
Una pashmina è invece molto utile per ripararvi dalla polvere e dalla terra delle piste e dall’aria del fuoristrada aperto.
Per la sera, anche nel caso alloggiate in un lussuoso campo tendato o lodge, siete sempre in savana, quindi lascerei a casa il tacco 10, gli abiti di seta e le camicie inamidate: vi consiglio piuttosto di portare pantaloni o jeans lunghi e magliette o camicie sportive con la manica lunga, oltre a un giubbino o una felpa nel caso faccia un po’ freddo.
Portate anche un costume da bagno, visto che alcuni lodge e qualche campo tendato sono dotati di piscina, quindi perché non fare un tuffo, se ne avrete l’occasione?
Infine, scarpe comode, ad esempio da trekking o sportive, sia per il giorno sia per la sera, meglio se chiuse e, nel caso partecipiate a un safari a piedi, anche degli scarponcini un po’ alti.
Non dimenticate la protezione solare. Il sole africano non perdona e potreste non accorgervi, con l’aria del fuoristrada, che vi state scottando.
Portate anche una crema idratante e un balsamo o maschera per i capelli: l’aria in auto, la polvere dei fuoripista e il vento arido, soprattutto nella stagione secca, li rendono indispensabili.
Se proprio non potete farne a meno come me, portate l’occorrente per un make-up essenziale, tanto credo che le chance di sedurre un leone o un leopardo siano minime, al limite il necessario per qualche selfie 😉
Non scordate invece un repellente per insetti e un detergente disinfettante per lavarvi le mani in assenza di acqua, utile quando vi fermerete nel bel mezzo del nulla per un caffè a metà mattina.
In savana non ci sono farmacie e nemmeno nei villaggi che si incontrano lungo i trasferimenti, quindi è meglio partire prevenuti e portarsi, oltre ai farmaci che abitualmente si assumono, anche altri per ogni potenziale evenienza come ad esempio un antipiretico, un antibiotico a largo spettro, una crema per le irritazioni cutanee che possa andare bene sia per un eritema sia per la puntura di insetti, un antidiarrea, un antivomito, cerotti e un integratore di sali minerali, soprattutto se vi recate in zone dove le temperature sono elevate; infine non dimenticatevi di controllare se la zona in cui vi recate è una zona malarica, e in tal caso portatevi la profilassi.
Non fate l’errore che fanno in molti, soprattutto alle prime armi, di andare in safari dotati solo di un cellulare per scattare le foto; è vero che gli ultimi modelli di smartphone hanno una fotocamera HD, ma non saranno mai in grado di immortalare primi piani agli animali, gazzelle in fuga da un predatore, tramonti e albe mozzafiato. Insomma, le meraviglie della savana.
Se siete dei neofiti della fotografia oggi ci sono in commercio delle macchine fotografiche mirrorless che hanno una buona risoluzione, soprattutto se dotate di un buono zoom; ma resta inteso che la macchina fotografica perfetta per il safari è la reflex dotata di una serie di obiettivi, per coprire tutte le necessità di scatto.
La mia borsa base è così composta: 2 corpi reflex – c’è polvere in safari, meglio avere 2 corpi per limitare il più possibile il cambio degli obiettivi -, uno zoom 100-400mm per scattare primi piani agli animali e per immortalarli anche se sono lontani dalla mia auto, un 18-200mm molto versatile che utilizzo per paesaggi e per gli animali, soprattutto di grandi dimensioni, quando sono più vicini all’auto, un 50mm per i ritratti di persone quando vado a visitare qualche villaggio o per immortalare i miei compagni di viaggio.
Inoltre mi porto sempre un telo di 1×1 metro nero per eliminare eventuali riflessi qualora io debba fotografare attraverso un vetro, ad esempio del fuoristrada o di un piccolo aereo o di un elicottero.
Infine mi porto un pennello per rimuovere la polvere dagli obiettivi e dalla macchina, sia per pulirla sia per evitare che qualche granello entri nello specchio quando rimuovo l’obiettivo; per la polvere sono utili anche le salviettine umidificate.
Se volete, potete dare un’occhiata a qualcuna delle mie foto cliccando qui.
Un binocolo per poter ammirare gli animali, in particolare gli uccelli, più da vicino, un adattatore universale per poter ricaricare tutti i vostri apparecchi elettronici, una torcia poiché la sera e al mattino prima dell’alba potrebbe esservi utile nel lodge o nel campo tendato (spesso di notte dopo una certa ora le strutture spengono il generatore).
Se volete vivere a pieno l’esperienza potete scaricare delle app, come quelle per riconoscere le stelle. La sera, nel buio più totale, il cielo è di una bellezza indescrivibile, e una di queste app vi può aiutare a scoprire le costellazioni e i pianeti; inoltre potreste prendere un libro di mammiferi o di uccelli specifico della zona in cui vi recherete, cosa che vi consentirà di scoprire molte informazioni su questi meravigliosi animali, oltre ad aiutarvi a riconoscerli.
Safari njema! Che in kiswahili significa “buon viaggio!”
Romy
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