[didascalia fornitore=”ansa”]fedeli rievocano la passione di Cristo [/didascalia]
Il periodo della Pasqua, secondo la liturgia cattolica, si compone di diversi riti che sono molto importanti per chi segue la religione cristiana. La Pasqua serve infatti a ricordare le sofferenze e la morte di Gesù per crocifissione e la successiva Resurrezione di Cristo, dopo tre giorni. Mentre abbiamo elencato in questo articolo le più importanti e tradizionali liturgie pasquali cristiane, di seguito troverete invece una serie di curiosità e aneddoti storici che riguardano la crocifissione, la morte e la resurrezione di Gesù.
Dopo l’ultima cena Gesù si ritira nell’orto del Getsemani, notoriamente pieno di ulivi, per pregare e prepararsi al volere di Dio, cioè alla sofferenza e alla passione della crocifissione. Ma cosa vuol dire il termine ebraico? Getsemani deriva dalle parole ebraiche GAT e SHMANIM che possiamo tradurre con ‘torchio per l’olio’.
Secondo quanto scritto nel Vangelo secondo Luca (22,39-44) quando Gesù pregava nell’orto del Getsemani, al monte degli Ulivi, prima della sua crocifissione, era estremamente teso tanto che il suo sudore era come sangue. Il testo: “Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”. Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra”. In effetti esiste una rara patologia che ha tale sintomo, il termine medico è “ematoidrosi”.
I 30 denari romani d’argento che servirono per corrompere Giuda, chiamato a tradire Gesù con un bacio, corrispondono più o meno a 3.400 euro di oggi.
Per tradizione molti credono che Gesù fu crocifisso di venerdì per via della liturgia del Venerdì Santo e della domenica di Pasqua. In realtà la maggior parte degli studiosi ora concorda sul fatto che Gesù fu crocifisso e sepolto di mercoledì pomeriggio.
Gesù è stato sulla croce dalle 9:00 del mattino fino a circa le 15:00 del pomeriggio, per un totale di circa sei ore.
Per tradizione il ”titulus” posto sulla croce di Gesù riporta quattro lettere, ovvero “INRI”, che sono le iniziali della frase latina ”Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum” (che possiamo tradurre letteralmente, “Gesù il Nazareno, Re dei Giudei”). Secondo altri Vangeli (Matteo 27,37 e Luca 23,38) la scritta sarebbe “Questi è Gesù, il re dei Giudei”. Ad ogni modo “INRI” è una traduzione del testo greco del vangelo di Giovanni, (“Ἰησοῦς ὁ Ναζωραῖος ὁ Bασιλεὺς τῶν Ἰουδαίων”), quindi nelle chiese ortodosse l’iscrizione ha le lettere “INBI”. Sempre secondo Giovanni, sulla croce di Gesù erano presenti contemporaneamente le scritte in latino, aramaico (ebraico) e greco.
Il nome del luogo in cui Gesù fu crocifisso è conosciuto come Calvario ”luogo del cranio”, dall’aramaico gūlgūtā che poi è passato a noi con il nome “Golgota”. Secondo i primi padri della chiesa, questo ”monticulus”, cioè una collina, fu chiamata così per via della forma che a quanto pare ricordava un teschio umano. Il Golgota si trova appena fuori dalle mura di Gerusalemme, nei pressi della Chiesa del Santo Sepolcro, che si trova nel quartiere nord-occidentale della Città Vecchia di Gerusalemme, in Israele.
Le crocifissioni come punizione di chi aveva commesso un reato erano comuni in epoca romana. Le persone crocifisse erano non solo destinate a una morte atroce, lenta e dolorosa, ma erano anche umiliate, spesso lasciate appese completamente nude per giorni. Prima di essere crocifissi, i rei erano picchiati con una frusta munita di pallini di piombo o altri oggetti appuntiti. Questo serviva non solo a torturare, ma anche a causare un sanguinamento considerevole che poteva anche accelerare la morte. Data la natura della crocifissione e la sua forma disonorevole, i cittadini romani in genere non venivano crocifissi, tranne che per tradimento.
Le ultime 7 parole di Gesù prima di morire sulla croce sono state:
1. Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno;
2. In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso (rivolto al ladrone ‘pentito’);
3. Cara donna, ecco tuo figlio, ecco tua madre (Gesù dice a sua madre di essere come una madre per Giovanni, e al suo discepolo prediletto, di essere un figlio per Maria);
4. ‘Eloi, Eloi, lama sabachthani?’, Che significa:” Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”;
5. Ho sete;
6. Tutto è compiuto;
7. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito;
Non era usuale seppellire i corpi dei condannati alla crocifissione. Spesso erano lasciati sulle croci come monito per gli altri e i poveri resti erano consumati da avvoltoi e altri animali. Tuttavia, Giuseppe d’Arimatea, un discepolo, chiese a Ponzio Pilato di poter portare via il corpo di Gesù. Dopo la concessione di Pilato il corpo di Cristo venne seppellito da Giuseppe con l’aiuto di Nicodemo.
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