Domani è Pasquetta e anche se in teoria non è considerata una festa della Chiesa, come quella di oggi, è un giorno molto atteso.
Sono tanti quelli che non hanno impegni lavorativi e si riuniscono per festeggiare insieme il cosiddetto lunedì dell’Angelo, così lo chiama il nostro calendario anche se in realtà ha poco a che vedere con la resurrezione di Cristo. Scopriamo le tradizioni legate a questo giorno.
Tutti quando pensiamo al giorno di Pasquetta rivolgiamo uno sguardo verso il cielo o consultiamo i siti meteorologici per capire che tempo farà. Infatti, tradizionalmente il lunedì dell’Angelo, quello che precede la Santa Pasqua, è una giornata in cui famiglie e comitive di amici si riuniscono per pranzare all’aperto, magari in un bel prato attrezzato con aree pic-nic e barbecue per preparare il tradizionale agnello alla brace insieme ad altra carne.
La gira fuori porta e anche più vicino non può mancare, tranne purtroppo negli anni che la pandemia non ha permesso questa esperienza di relax, riunione con i propri affetti e divertimento lontano dagli impegni lavorativi.
Ma aldilà dei luoghi comuni, quale è il vero significato della Pasquetta e perché si festeggia? Chiamato anche lunedì dell’Ottava Pasqua nel calendario liturgico cattolico, questa ricorrenza cade sempre il giorno seguente alla domenica di Pasqua e mentre in quest’ultima festa sono tante le ricorrenze per celebrare la resurrezione, non sono molte a Pasquetta.
Il lunedì dell’Angelo si chiama così perché viene ricordato l’incontro fra l’angelo e le donne che giunsero al sepolcro di Gesù dopo che appunto questo era risorto. Il termine più popolare Pasquetta viene utilizzato in maniera più informale ed è stato introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra per allungare la festività legata alla Pasqua. L’origine religiosa della festa è data dalla commemorazione dell’annuncio con cui l’angelo informava del motivo del sepolcro vuoto ma a questo punto è facile domandarsi come mai ciò che è avvenuto in realtà di domenica mattina, venga festeggiato il girono seguente.
Una possibile ragione risiede nel fatto che nei Vangeli viene indicato il giorno dopo Pasqua alludendo però a quella ebraica, che cade di sabato. Quindi in realtà un lunedì festivo non è mai esistito perché i fatti di cui abbiamo appena parlato sono avvenuti di domenica.
Tornando alle origini della festa, essa non ha solo un’accezione religiosa ma anche civile. Parlando di quella religiosa, appunto secondo il Vangelo le donne portarono olii aromatici per imbalsamare la salma di Cristo ma trovarono il masso che chiudeva l’entrata, spostato e ricevettero la visita dell’angelo, che gli disse di annunciare la resurrezione agli Apostoli.
Si parlò subito di miracolo e per quanto riguarda l’accezione civile della festa, il vero miracolo direbbe qualcuno, sarebbe che ci fosse il sole in questo giorno e in effetti sfortuna vuole che quasi come una tradizione, ogni anno le condizioni meteo non siano proprio favorevoli a Pasquetta, anche se in effetti domani la giornata dovrebbe essere abbastanza buona, ottima per una scampagnata.
La Pasquetta è stata introdotta per allungare la festa di Pasqua e questo non accade solo in Italia, sebbene l’idea sia apparsa per la prima volta in Italia dopo la guerra, replicando il Santo Stefano che allo stesso modo funge come un allungamento del Natale.
Come dicevamo, la nostra tradizione vuole che a Pasquetta, tempo permettendo, si faccia una gita fuori porta o comunque un pranzo all’esterno, complici le miti temperature primaverili.
Sicuramente le attività più gettonate sono il pic-nic e la grigliata in giardino, cose che ora ci sembrano piccole ma che al tempo della quarantena assumevano un valore molto importante.
C’è anche un’interpretazione interessante di questa usanza di fare scampagnate, infatti una versione fortemente religiosa vuole che le gite sarebbero fatte con l’intento di ricordare i discepoli diretti verso Emmaus, lo stesso giorno della Resurrezione. Gesù infatti sarebbe apparso a due uomini in cammino verso la città e in ricordo di quel viaggio sarebbe dunque tradizione passeggiare fuori città.
La Pasquetta è festeggiata in tantissimi Paesi del mondo e oltre alle gite c’è anche il capitolo mangereccio, che varia di luogo in luogo, vediamo le varie specialità tipiche delle regioni italiane.
Sulla tavola di questi giorni sicuramente non saranno mancate uova di cioccolato, colombe farcite in svariati modi e la tradizionale colazione pasquale con uova e salame. Spostandoci di regione in regione però ci sono dei piatti tutti da scoprire.
A Palermo ad esempio è consuetudine arrostire budella di agnello arrotolate intorno a un porro, in Liguria invece c’è la torta pasqualina mentre a Napoli il casatiello, speciale ciambellone salato farcito con salumi, formaggi e uova.
In Abruzzo e Molise, ancora, è tipico il faldone a forma di mezzaluna farcito con bietola, acciughe e olive. Immancabili poi i dolci tradizionali che in Italia sono più di 35, fra cui la focaccia dolce lombarda chiamata Resta, la Pastiera napoletana, la ciambella pasquale del Piemonte, la Scarcella pugliese, la Pitta calabrese e molti altri.
Altro protagonista immancabile è l’agnello, tale argomento scatena sempre tante polemiche fra gli animalisti ma rimane comunque un’usanza fortemente legata alle feste pasquali. Questo è il simbolo del sacrificio e della redenzione ma anche di candore.
Ci sono tantissimi piatti a base di questa carne come le costolette, l’abbacchio alla scottadito della cucina romana, l’agnello al forno pugliese. In alcune regioni poi si preferisce il capretto, dal sapore più delicato.
Il giorno di Pasquetta viene vissuto non solo intorno alla tavola ma anche all’insegna del divertimento, con tanti giochi di carattere locale in base al luogo. Poi ci sono varie celebrazioni che rievocano l’incontro fra Cristo e la Vergine, insomma una festa molto sentita sotto tutti i punti di vista e tu? Cosa farai domani a Pasquetta?
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