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Lunedì 9 maggio 2016 per tutti gli appassionati di astronomia scocca l’ora di un evento molto atteso, ovvero il passaggio di Mercurio sul Sole: il fenomeno sarà visibile anche sulla Terra, e in Italia bisognerà guardare la nostra stella, sempre con i dovuti filtri per proteggere gli occhi dai raggi solari, dalle ore 13 e 12 alle ore 20 e 42 per gustarsi l’evento. In questo arco di tempo il pianeta più interno e più piccolo del Sistema Solare transiterà sul disco dell’astro, apparendo come un puntino nero che si sposterà lentamente, al contrario delle normali macchie solari che restano fisse.
In Italia sono previste dozzine di appuntamenti per assistere al fenomeno, come quelle organizzate dall’Istituto nazionale di astrofisica, l’Unione Astrofili italiani, oppure al Planetario di Roma, giusto per indicarne alcune. L’evento sarà seguito in diretta anche dal Virtual Telescope, il cui responsabile Gianluca Masi, astrofisico, ha illustrato ai media la natura di questo fenomeno, e quale sarà il momento più spettacolare: ‘Sarà un fenomeno molto lento e la fase più suggestiva sarà quella iniziale, quando vedremo il bordo del disco del Sole intaccato dal disco di Mercurio‘. Come è noto, Mercurio è il pianeta più piccolo del Sistema Solare, e il suo transito sul disco è un fenomeno non molto frequente, anche a causa dell’inclinazione dell’orbita terrestre rispetto a quella del pianeta, che avviene in un secolo non più di 13 o 14 volte.
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L’ultima volta che si è potuto assistere al passaggio di Mercurio è stato 10 anni fa, e la prossima sarà l’11 novembre 2019, fino a poi fare un balzo fino al 2032, quando gli astronomi calcolano che avverrà il successivo transito. Dunque si tratta di un’occasione quasi unica per assistere a un fenomeno spettacolare, che si può osservare oltretutto solo nei mesi di maggio o novembre: in primavera Mercurio raggiunge l’afelio, la massima distanza dal Sole, e dalla Terra appare più grande del solito, con un diametro angolare di circa 12 secondi d’arco. Per chi vuole godersi lo spettacolo sarà sufficiente un telescopio con gli adeguati filtri in modo da evitare danni agli occhi, come raccomandato anche dall’Istituto nazionale di astrofisica: per chi è impossibilitato a seguire l’evento può usufruire della visione in streaming nel sito indicato sopra o direttamente sul sito della Nasa.