Mentre passeggiava per la spiaggia ha trovato un messaggio in bottiglia. Scopriamo il contenuto del messaggio e cosa è successo dopo che la bottiglia è stata ritrovata!
Ritrovare delle bottiglie in spiaggia che all’interno contengono dei messaggi è alquanto insolito. Quello ritrovato dal protagonista di questa storia ha dell’incredibile perché l’autore del messaggio ha risposto al giovane che lo ha trovato.
Il ragazzo che ha trovato il messaggio nella bottiglia si chiama Giuseppe, mentre l’autore del messaggio si chiama Ettore. Ecco cosa è successo dopo che il giovane ha trovato il messaggio nella bottiglia mentre passeggiava lungo la spiaggia!
Una storia che sembra un film
La storia che raccontiamo sembra la trama di un film ma invece è autentica realtà. Come è noto, mettere in bottiglia un messaggio e affidarlo al mare è un gesto molto romantico, che tutti pensiamo accada solo nei film, ma quanto successo a Giuseppe verità pura.
Il protagonista della storia, ovvero colui che ha scritto il messaggio e lo ha messo nella bottiglia per affidarlo alle correnti marine si chiama Ettore. Ma a narrare la sua storia è stato colui che ha ritrovato la lettera, Giuseppe appunto, che ha scelto di raccontarla su Facebook.
Grazie a Facebook, ma soprattutto a Giuseppe, nessuno avrebbe mai sentito parlare di questa storia e sarebbe rimasta confinata fra mare e sabbia.
Il ritrovamento di un messaggio in bottiglia
A fare la sorprendente scoperta della bottiglia è stato Giuseppe mentre stava passeggiando lungo la spiaggia. Il giovane ha ritrovato la bottiglia di vetro con tappo bianco in mezzo agli scogli e incuriosito l’ha aperta.
All’interno c’era un pezzo di carta scritto a penna su tutti e due i lati, precisamente consistente in dieci pensieri e il desiderio dell’autore di affidare alle onde del mare i propri pensieri. Leggendo quei pensieri Giuseppe ha avuto l’impressione che si trattasse di comandamenti laici, ispirati da pensieri intimi e appassionanti.
Mentre leggeva Giuseppe ha pensato che quelle frasi gli facevano venire in mente ‘Il Profeta’ di Khalil Gibran. A colpire il giovane sono state le parole “Finché condivideremo la nostra sorte e ci impegneremo a scoprire chi siamo, sopravviveremo e salveremo le fragilità”.
A far venire al giovane l’idea di cercare l’autore del messaggio è stato il fatto che erano scritti nella lettera l’età e il nome dell’autore. Così ha postato l’appello su Facebook e indicato i dati per ritrovare il 13enne che aveva scritto la lettera. Giuseppe era commosso e aveva veramente intenzione di conoscere il ragazzino che aveva compiuto quel romantico gesto.
Una storia a lieto fine
L’appello di Giuseppe non è rimasto a vuoto. Infatti, grazie alla potenza dei social, è stato contattato da Ettore che lo ringraziato per essere stato così vicino a quello che aveva scritto nella lettera.
Come ha detto lo stesso Giuseppe, è stato un momento toccante quando ha visto che Ettore gli ha risposto e in quel momento due destini si sono intrecciati senza e permesso ad entrambi di capirsi profondamente.
Chi ha letto la storia di Ettore e Giuseppe ha commentato dicendo che si tratta di una favola moderna molto commovente, capace di far sognare ancora oggi in questo mondo così pieno di tecnologia. Eppure, guarda caso, se non era per la tecnologia i due non avrebbero potuto entrare in contatto in maniera così semplice.
E allora, questo vuol dire che nonostante tutto quello che conta è rivelarsi all’altro con le proprie paure e fragilità, senza timori, perché dall’altro lato ci sarà sempre qualcuno capace di comprenderci. Las tecnologia deve essere un plus ultra da usare per migliorare la nostra vita e non per peggiorarla, come è accaduto per Ettore e Giuseppe, che anche senza conoscersi si sono capiti e questo vale più di tutto.