Un processo che sembra non avere mai fine. Patrick Zaki, oggi, è di nuovo in aula per un’altra fase del suo di processo. Si tratta della nona udienza per il giovane ricercatore universitario.
L’accusa contro di lui è quella di diffusione di notizie false e, per questo motivo, rischia 5 anni di carcere. A che punto è la sua vicenda? Vediamo insieme.
5 anni di carcere: è questo quello che Patrick Zaki rischia, ora, in questa nuova fase del suo processo. È lo stesso ricercatore universitario ad annunciare, su Facebook, cosa lo attende oggi: “Oggi una nuova udienza, speriamo sia l’ultima”.
La storia di Patrick Zaki si trascina da lungo tempo e ha tenuto, e continua, a tenere con il fiato sospeso la sua famiglia e tutti coloro che lo conoscono. Il giovane, ricercatore egiziano dell’Università “Alma Mater” di Bologna, venne arrestato nel mese di febbraio del 2020. Tante le accuse contro di lui, anche se Zaki è completamente innocente.
A riferire dell’udienza di oggi a Mansura, in Egitto, è l’Egyptian Initiative for Personal Rights, l’organizzazione non governativa per i diritti umani con la quale lo stesso Zaki collabora. L’accusa è quella di aver diffuso informazioni false per un articolo che ha scritto sulla difficile situazione dei cristiani copti egiziani.
Dopo esser stato in carcere, con questa accusa, per più di un anno e mezzo, nel settembre del 2021 Zaki viene processato da un tribunale di emergenza per reati per lo stato. Ora il ritorno in tribunale con il rischio di finire in prigione per 5 anni, per aver diffuso notizie false. Il giovane ricercatore ha annunciato questa sua nuova udienza, la nona per la precisione, attraverso i suoi canali social, in particolare quello di Facebook.
“Patrick rischia una pena detentiva di cinque anni solo per aver esercitato il suo legittimo diritto alla libertà di espressione” – scrive una nota dell’Ong che lo segue. Il suo articolo intitolato “Displacement, Killing and Harassment: A Week’s Journal of Egypt’s Copts” e venne pubblicato nel luglio 2019 sul sito web di “Daraj”. Gli avvocati che lo difendono hanno sempre affermato che le accuse contro il giovane ricercatore dell’Università di Bologna non sono assolutamente valide.
Come dicevamo, dopo 22 mesi di carcere, Patrick Zaki è libero dallo scorso 8 dicembre 2021. Mesi in carcere passati con l’avere su di se accuse ancora più gravi, quali quelle legate a dieci post su Facebook ma informalmente accantonate. Ora è a processo presso una Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori.
Anche se Patrick Zaki è libero, non gli è possibile tornare in Italia e continuare qui i suoi studi, poiché ha un divieto di espatrio in corso e non può lasciare l’Egitto in alcun modo.
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