La Germania è stata chiara: il governo tedesco spinge per inserire nella riforma del Patto di stabilità delle regole per la riduzione del rapporto debito-Pil. Cosa chiede in un documento ufficiale, in attesa della proposta della Commissione Europea.
La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha preparato la bozza per la riforma del Patto di Stabilità, che rientrerà in vigore nel 2024.
In queste ore, in attesa della decisione della Commissione, la Germania si è fatta avanti con le sue proposte, tra cui quella di diminuire almeno dell’1% ogni anno il rapporto debito-Pil.
Il governo tedesco di Olaf Scholz ha chiesto che nella riforma sul Patto di Stabilità dell’Unione Europea vengano aggiunte determinate regole, per garantire una riduzione “concreta del rapporto debito-Pil”.
In un documento tecnico, diffuso in attesa della proposta della Commissione Europea sulla questione, la Germania ha infatti annunciato la sua idea e le regole che il Patto dovrebbe prevedere:
“Come limite minimo, si potrebbe prevedere ad esempio, che il rapporto debito/pil debba diminuire di almeno 1 punto percentuale all’anno per gli Stati membri con un debito elevato”.
Queste regole sulla spesa pubblica, secondo il governo tedesco, devono effettivamente far sì che venga garantita la riduzione del rapporto tra debito e Pil, introducendo una “disposizione di salvaguardia”, che porterebbe a un calo minimo ogni anno.
La Germania, inoltre, vorrebbe anche più incentivi per gli investimenti orientati al futuro e poi propone l’invariabilità delle procedure per disavanzo, in caso di violazione della regola del 3% sul rapporto deficit-Pil.
Il Patto di Stabilità è un accordo tra gli Stati membri dell’Unione Europea, su cui si regge la politica di bilancio.
Questo richiede il rispetto di alcuni parametri precisi e si basa su due aspetti fondamentali: il deficit pubblico, ovvero la differenza tra entrate e uscite, che non deve superare il 3% del Pil, e il debito pubblico che non deve superare il 60%.
Queste regole servono principalmente che le politiche di bilancio arrivino in situazioni problematiche, facendo sì che si correggano prima possibile i disavanzi di bilancio o i livelli del debito pubblico eccessivi.
Se il Patto non viene rispettato, la Commissione può avviare una procedura d’infrazione per il Paese interessato, che rischia una sanzione.
Vista l’emergenza Covid degli ultimi anni, il Patto è stato sospeso ma ora arriveròà riformato nel 2024 con la nuova proposta della Commissione Europea che, prossimamente, è pronta a presentarla a tutti gli Stati Membri.
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