Paul Haggis, tornato da poco in libertà, si difende dalle accuse di violenza sessuale ribadendosi innocente e racconta la sua verità. Il regista premio Oscar, travolto dallo scandalo, avanza un preciso sospetto: “Sono capaci di tutto“.
Tornato in libertà dopo l’arresto con l’accusa di violenza sessuale, Haggis ha rilasciato una intervista a Repubblica in cui ha delineato il profilo della sua versione sullo scandalo che lo ha travolto.
Ai microfoni del quotidiano, Paul Haggis ha fornito la sua verità e si è detto fiducioso nell’esito positivo della vicenda dopo la denuncia di una giovane donna inglese:
“Sono innocente e sono certo che questo emergerà”
Il regista era stato arrestato in Puglia, dove si trovava con altri volti di Hollywood per un importante evento cinematografico.
Secondo la sua versione, non ci sarebbe stata alcuna violenza sessuale, ma si sarebbe trattato di rapporti consensuali.
Haggis, regista canadese premio Oscar, era finito agli arresti domiciliari e il gip di Brindisi ne avrebbe disposto il ritorno in libertà. Per la Procura, però, sussisterebbero elementi a sostegno della misura cautelare.
“Assenza di violenza e costrizione” secondo quanto scritto dal giudice. Haggis, difeso dall’avvocato Michele Laforgia, continua a dirsi estraneo alle accuse e sottolinea di aver commesso solo due “errori”.
Il primo, a suo dire, sarebbe stato quello di consentire alla giovane, conosciuta poco prima, di andarlo a trovare. Il secondo errore, racconta a Repubblica, sarebbe stato commesso l’ultima mattina in Puglia:
“è accadutO qualcosa che ho trovato particolarmente spiacevole e ho deciso di troncare questa situazione. Ho accompagnato quella donna all’aeroporto”
Paul Haggis continua a sostenere di non saper dare una spiegazione a quelle che dipinge come “false accuse” a suo carico, ma tra le carte della vicenda lancia un sospetto.
Secondo quanto raccontato da Paul Haggis nel corso della sua intervista al quotidiano italiano, non sarebbe poi così peregrina l’ipotesi di una ingerenza di Scientology – organizzazione da cui il regista uscì nel 2009 – nell’architettura di accuse nei suoi confronti.
“so che sono capaci di qualsiasi cosa. Se parli contro di loro, useranno qualsiasi mezzo per distruggere la tua reputazione, carriera e famiglia”
Il regista canadese spiega ancora di essersi allontanato da quel mondo dopo aver compreso, a suo dire, che si trattava di un ambiente “profondamente corrotto”. Oggi, nel suo racconto il passato torna a bussare alla porta e sembra alimentare i suoi sospetti su un presunto complotto ai suoi danni.
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