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Paul McCartney rivuole i diritti di 200 storiche canzoni dei Beatles scritte in coppia con John Lennon: per riaverli, il cantante ha fatto causa alla Sony/ATV Music Publishing. I diritti delle canzoni dei Beatles erano stati comprati da Michael Jackson via ATV nel 1985, per poi essere rivenduti in toto alla Sony per ridurre i debiti della casa di produzione del cantante dopo la sua morte. In ballo i diritti di brani storici – come Love Me Do, Hey Jude, All You Need Is Love, Can’t Buy Me Love – che McCartney richiede in base al Copyright Act del 1976, secondo cui le canzoni scritte prima del 1978 (e qui si parla di brani composti tra il 1962 e il 1971) possono ritornare in possesso dei brani di loro proprietà che siano stati ceduti a terzi dopo un periodo di 56 anni. Che nel caso di alcune canzoni, arriverà nell’ottobre del 2018.
Nel 2018 Paul McCartney potrebbe ottenere indietro i diritti delle canzoni dei Beatles che ha scritto in coppia con John Lennon dal 1962 al 1971: per evitare guai, però, il cantante ha già scelto di fare causa alla Sony/ATV Music Publishing, che – dopo la morte di Michael Jackson e la vendita da parte degli eredi – detiene pienamente i diritti di un catalogo che vanta brani di Lady Gaga, Marvin Gaye, Bob Dylan e l’intero catalogo di Motown.
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McCartney ha intentato la causa muovendosi in base a una legge risalente al 1976, che regolamenta il copyright negli Stati Uniti, e che stabilisce che tutte le canzone scritte prima del 1978 debbano tornare ai proprietari – o agli eredi – dopo un periodo di 56 anni. È dal 2008 che l’ex Beatles ha cominciato a pressare la Sony, nei mesi scorsi ha tentato di avere dall’azienda una risposta precisa su cosa succederà ai diritti di tanti capolavori (tra gli altri, ci sono anche Across the Universe, Love Me Do e I Want to Hold Your Hand) dopo il 2018, ma non avendo ricevuto risposta, ha deciso di adire le vie legali, sostenendo che nonostante le ripetute richieste sui diritti, la compagnia ha declinato qualsiasi tentativo di accordo.
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Dal canto suo, Sony/ATV Music Publishing fa sapere di ritenere la causa ‘non necessaria e prematura’ e oltre a dirsi dispiaciuta per la causa intentata, ribadisce il ‘massimo rispetto’ per Paul McCartney, con cui ha avuto una lunga e vantaggiosa (per entrambi) relazione. Secondo Sir Paul, invece, l’azienda ha nicchiato in attesa di un’analoga causa intentata dai Duran Duran: per la cronaca, il gruppo ha perso di fronte alla giustizia inglese a dicembre, sostanzialmente perché il contratto è stato firmato in Inghilterra, dove la legge permette di mantenere i diritti fino a 70 anni dopo la morte di un artista.