Attimi di panico durante i mondiali di nuoto. Nel corso della finale del nuoto sincronizzato, Anita Alvarez è stata colpita da un improvviso malore dopo il suo esercizio. All’inizio nessuno se ne era accorto, fino a quando la sua allenatrice non ha fatto qualcosa.
L’atleta era in vasca per il suo pezzo ma, quando per qualche secondo in più è rimasta sott’acqua, si è avvertito che qualcosa non andava.
Angoscia, paura e qualcosa che non va: questo è quello che si è avvertito durante la finale del singolo libero del nuoto sincronizzato. A Budapest, dove si stanno svolgendo i Mondiali di nuoto, è raro vedere un atleta in vasca che possa sentirsi male.
Ed invece è successo. La nuotatrice Anita Alvarez, degli Stati Uniti, al termine del suo numero, è stata colpita da un malore. Ad accorgersene è stata la sua allenatrice che, non vedendola riemergere da sott’acqua per qualche secondo in più rispetto al canonico tempo del suo esercizio, si è tuffata in acqua per capire cosa stesse accadendo.
La Alvarez è stata riportata in superficie e soccorsa dal personale medico lì presente a bordo vasca e, poi, portata in infermeria. È stata curata, si è cercato di capire cosa le fosse successo e, quando si è ripresa, la stessa Anita è voluta tornare verso le piscine per rassicurare tutti che stava bene.
Un momento di paura per tutti, in particolare quando la sua allenatrice si è tuffata in acqua per soccorrerla e l’ha riportata in superficie. Subito tutto il personale medico competente è arrivato a bordo vasca e, dopo averla visitata, la giovane atleta del nuoto sincronizzato è stata dichiarata fuori pericolo in pochi minuti.
Ciò che ha poi rassicurato tutti è stato vedere la Alvarez ritornare a bordo vasca, dando modo così modo a tutti, in mondovisione (in particolare ai suoi tifosi che la stavano seguendo da casa) di stare bene e di riuscire a camminare sulle proprie gambe.
Le parole della sua allenatrice hanno rassicurato, poi, tutti, anche se all’inizio si è temuto il peggio: “Ho dovuto tuffarmi perché ho visto che la sicurezza non lo faceva” – ha dichiarato in un’intervista ad un quotidiano spagnolo. È stata proprio la sua allenatrice ad accorgersi che Anita non riusciva più a respirare bene e, in un numero di nuoto sincronizzato, sappiamo bene che il respiro è la parte fondamentale dell’esercizio stesso, anche al di là dei movimenti veri e propri.
L’atleta 25enne degli Stati Uniti, ma di origini messicane, ora sta bene.
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