L’aveva insultata solo perché eritrea. Con queste accuse, una 68enne di Pavia è stata rinviata a processo. Frasi ingiuriose e minacciose rivolte a un’altra donna, sua vicina di casa. Vediamo cosa è successo.
La donna 35enne, eritrea, ma da tempo cittadina italiana, è stata pesantemente insultata dalla donna, anche con frasi poco consone.
Lei una cittadina di origini eritree di 35 anni. L’altra, invece, una italiana di 68 anni che l’ha pesantemente insultata, in modo razzista. Ha deciso di denunciarla dopo gli insulti ricevuti ma anche per episodi di stalking condominiale.
La donna ha subito una serie di atti persecutori da parte della 68enne, non in ultimo anche insulti a sfondo razziale del tipo: “Ti faccio a pezzi, torna a casa tua, africana” – le diceva. La 35enne, da tempo cittadina italiana, è stata oggetto di questi insulti ed altre vessazioni per diverso tempo. La sua “colpa”? Essere la vicina di casa della 68enne.
La donna, infatti, non avrebbe attuato minacce solo verso la sua vicina ma, anche, verso altri inquilini dello stesso palazzo a Pavia, dove anche lui risiede. Stando alle parole dell’avvocato, che sostiene la parte civile, la situazione quanto le accuse erano diventate davvero insostenibili. “La mia assistita a causa di queste angherie, e per la necessità di tutelare il figlio minorenne, è stata più volte costretta ad andare a dormire da parenti” – ha spiegato l’avvocato.
I rapporti fra la 35enne e la sua vicina di casa sono andati a peggiorare nel corso del tempo a causa di banali liti condominiali, come ad esempio i rumori che provenivano dagli appartamenti o, anche, oggetti lasciati in comuni spazi condominiali.
La 35enne non ce l’ha fatta più e, per questo motivo, ha deciso di denunciare il tutto e portare la sua vicina in tribunale. Ora la 68enne è a processo. Una situazione che era diventata insostenibile nel condominio di case popolari situato in via Sicilia, a Pavia.
Rapporti fra le due donne che, come dicevamo, si erano incrinati da tempo a causa, anche, di banali liti condominiali, sfociati più volte, da parte della 68enne, in epiteti e insulti anche e soprattutto a sfondo razziale.
La minaccia, perpetrata dalla 68enne nei confronti della sua vicina, ovvero quella di “farla a pezzi” oppure di chiamarla “africana” solo perché cittadina di origini eritree, ha fatto capire alla 35enne che la situazione stava degenerando e, anche per tutelare suo figlio ancora minorenne, più volte aveva deciso di dormire dai parenti per evitare la presenza della donna.
Fino a quando non ce l’ha più fatta ed ha denunciato il tutto. Una serie di atti persecutori che, non solo la donna ma anche altri inquilini del condominio erano stati costretti a subire da parte della donna 68enne. Ora, proprio lei che insultava e minacciava tutti, è finita a processo a Pavia.
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