Il PD in Emilia Romagna sta vivendo delle grosse difficoltà a causa di un vero e proprio scandalo, che lo stesso Renzi non può ignorare. 8 consiglieri regionali sono indagati per peculato e la Procura della Repubblica di Bologna sta conducendo un’inchiesta molto fitta, che riguarda le spese dei vari gruppi dell’assemblea legislativa. Fra gli indagati ci sono anche Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, i due candidati renziani di punta del PD per le primarie del Centro-Sinistra.
Queste ultime rappresentano un appuntamento politico molto importante, perché si tratta della possibilità di scegliere il candidato alla Presidenza della Regione. In seguito a ciò che è emerso dalle indagini, Matteo Richetti si è ritirato dalla corsa per le primarie.
Il caos
Matteo Richetti ha finito con ritirare la propria candidatura, perché, al termine fissato per la presentazione delle candidature, non ha presentato le firme. Inizialmente i suoi sostenitori avevano dichiarato che la decisione era rapportabile a motivi di unità di partito. Poco dopo, invece, si è appresa la verità: a Richetti la Procura contesterebbe un uso improprio dei soldi pubblici, azione che sarebbe stata compiuta nel periodo in cui era Presidente del Consiglio Regionale.
L’accusa è la stessa per Stefano Bonaccini, segretario regionale e favorito numero uno per la consultazione che impegnerà gli elettori. Lo stesso Bonaccini si è dichiarato disponibile a fare chiarezza su ogni eventuale dubbio e ha confidato nell’opportunità di poter dare al più presto ogni chiarimento, nell’ambito delle azioni che gli vengono contestate. A questo punto Bonaccini potrebbe decidere di ritirarsi dalla competizione elettorale oppure avrebbe la possibilità di restare candidato, non ignorando comunque che la propria campagna elettorale riceverà molti attacchi.
Lo stesso Renzi a questo punto avrà il compito di riuscire a rendere la situazione più chiara e a lui spetterà anche la possibilità di correre il rischio di perdere l’Emilia Romagna, un pericolo davvero eccessivo. Forse il PD ha intenzione di ritornare sui nomi dei candidati alle primarie? In questo caso non si farebbe altro che ritornare al sindaco di Imola, Daniele Manco, oppure di portare avanti uno dei ministri del Governo Renzi, come Giuliano Poletti o Graziano Delrio.
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