Dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti, che comunque rimarrà nel partito, il Partito Democratico è alla ricerca di una nuovo segretario. La figura individuata per ricoprire questo ruolo sarebbe Enrico Letta, già Presidente del Consiglio a cavallo tra il 2013 e il 2014, e precedentemente già vicesegretario del partito.
Molti esponenti democratici spingono particolarmente su questo nome poiché è un personaggio di spicco, assolutamente adatto a guidare il partito fuori dalla profonda crisi profonda crisi che l’ha colpito dopo la fine del governo Conte.
Enrico Letta, figura di prestigio nonché nota a livello internazionale, però non ha ancora fatto sapere se accetterebbe o meno l’incarico, ma persone vicine a lui fanno sapere che è “sensibile alla situazione critica del PD“. Vive da anni a Parigi, dove lavora e prosegue la sua attività nelle scuole politiche, quindi il suo rientro in Italia è da valutare con attenzione: vuole garanzie di un impegno a lungo termine e non di soli pochi mesi.
Letta segretario PD: il partito discute
Proprio questo potrebbe essere il punto focale della discussione: Letta è sostenuto da praticamente tutto il partito, in particolare dall’area vicina Zingaretti e Franceschini, ma qualche resistenza dagli ex-renziani ci sarebbe (Letta e Renzi sono sempre stati avversari politici): il suo mandato dovrebbe quindi, alla luce di un equilibrio trovato tra tutte le parti, durare fino al 2023, quando i sostenitori dell’ex PD oggi Italia Viva, vorrebbero l’apertura di un nuovo congresso.
In ogni caso, domenica 14 marzo si terrà l’Assemblea nazionale del Pd, come annunciato dal Presidente del PD Valentina Cuppi, proprio per fare il punto della situazione e discutere sulle figure tra cui scegliere il nuovo leader. I segretari locali verranno convocati nelle prossime ore e verrà poi comunicato l’ordine del giorno, ovvero cosa deve fare il partito ora che il suo segretario si è dimesso.