Maxi arresto nel nord Italia, tra Milano, Bergamo, Brescia, Monza, Pavia e Parma, a seguito di un blitz dei Carabinieri: 11 persone, tra cui un sacerdote e un allenatore di calcio, sono accusate di pedofilia.
L’inchiesta, condotta dai militari della Compagnia di Brescia e della Sezione di Polizia Giudiziaria, è in corso da agosto ed è la stessa che ha portato all’arresto, nelle scorse settimane, di un uomo affetto da HIV, che imponeva rapporti non protetti a dei minori.
Ora, lo scandalo si è esteso a macchia d’olio, coinvolgendo tutto il nord Italia: undici persone, tra cui Don Diego Rota, parroco di Solza (Bg), un allenatore di calcio delle squadre giovanili e un vigile urbano, sono accusate di aver consumato rapporti sessuali a pagamento con minorenni.
Tutto è partito dalla denuncia di una madre bresciana, che curiosando nel telefono del figlio, si è accorta di alcuni messaggi che parlavano dei rapporti sessuali che il ragazzo aveva avuto con persone maggiorenni.
Il giovane ha ammesso di aver conosciuto quelle persone online, in chat.
L’organizzazione degli incontri avveniva tramite social network: alcuni ragazzi si spacciavano per maggiorenni, si accordavano con uno degli indagati e poi si incontravano in posti prestabiliti, per consumare i rapporti sessuali.
In cambio, i giovani ricevevano cospicue somme di denaro oppure regali di varia natura, come biglietti per Gardaland, cene al McDonald’s, o addirittura catenine d’oro. Alcuni avevano anche ricevuto in dono cellulari da utilizzare per lo scambio di sms erotici.
In particolare, al sacerdote don Diego Rota sono contestati tre episodi: a bordo di un suv nero avrebbe avuto rapporti sessuali con due minori, a pagamento, e avrebbe tentato di ottenere altre prestazioni da un terzo, finite poi in fumo, grazie all’intervento del fratello.
Non appena la notizia del coinvolgimento di Don Diego in un giro di prostituzione minorile, ha raggiunto la Curia di Bergamo, quest’ultima ha così commentato l’accaduto, in un comunicato:
‘Le gravi accuse di cui è imputato suscitano nel Vescovo e nella nostra comunità diocesana stupore, sgomento e profondo dolore. Desideriamo manifestare la nostra vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno. A seguito dei provvedimenti restrittivi messi in atto, riteniamo di dover nominare un amministratore parrocchiale per garantire il servizio alla comunità parrocchiale di Solza. Siamo consapevoli che situazioni di questo genere creano turbamento in molti e vogliamo con tutto il cuore che la verità e la giustizia si affermino – spiega ancora la nota – confidando nell’opera di coloro che sono chiamati a garantirle. Sono molti i motivi che inducono la comunità credente ad una preghiera più intensa, alla quale ci disponiamo in questo momento’.
Secondo gli inquirenti la maggior parte degli incontri avveniva nelle case degli accusati, nei parcheggi dei centri commerciali, o ancora in luoghi noti per il divertimento.
L’inchiesta dei Carabinieri coinvolge, oltre alle undici sottoposte a ordinanza di custodia cautelare, altre dieci persone.
Dalle prime ricostruzioni, pare che gli indagati non si conoscessero tra loro, anche se frequentavano gli stessi baby squillo.
Al momento, 4 dei ragazzini che si prostituivano, sono stati identificati dalle Forze dell’Ordine.
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