Di fronte a casi di pedofilia e abusi su minori nella Chiesa i religiosi avranno l’obbligo morale di denunciare non solo alle autorità ecclesiastiche, come già avviene, ma anche alle autorità civili. Una piccola grande rivoluzione messa nero su bianco nelle linee guida sulla tutela dei minori approvate dall’assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana.
Da oggi dunque se in seguito a indagine interna le autorità ecclesiastiche dovessero avere le prove di atti di pedofilia o molestie, dovrebbero darne immediata comunicazione anche alle autorità italiane.
Come si legge nel comunicato dell’assemblea, tali line guida “sono strutturate secondo alcuni principi: il rinnovamento ecclesiale, che pone al centro la cura e la protezione dei più piccoli e vulnerabili come valori supremi da tutelare, punto di riferimento imprescindibile e criterio dirimente di scelta. L’ascolto delle vittime e la loro presa in carico. L’impegno per sviluppare nelle comunità una cultura della protezione dei minori, di cui è parte la formazione degli operatori pastorali. Una selezione prudente dei candidati agli ordini sacri e alla vita consacrata”.
Nel documento si legge che la collaborazione con l’autorità civile è finalizzata alla “ricerca della verità e nel ristabilimento della giustizia”.
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