È di nuovo in manette l’uomo che ha scambiato sul web gli scatti pedopornografici delle due figlie minorenni. L’uomo aveva da poco scontato un’altra condanna. Arrestati anche altri due soggetti.
L’uomo arrestato nelle scorse ore dopo un’indagine da parte della polizia postale è un imprenditore romano di 48 anni, padre di due figlie entrambe minorenni.
Il soggetto, ora in manette, scambiava materiale pedopornografico delle figlie sul web.
Vediamo insieme come la polizia postale sia riuscita ad arrivare ai colpevoli.
Le indagini dalla polizia postale di Roma
Dopo essere riuscito ad accedere a un gruppo privato, dove si scambiava materiale pedopornografico come video e foto, il soggetto di 48 anni ha poi condiviso con i membri i materiali che raffiguravano le sue due figlie.
La piccola di 6 anni e la grande di 14 sono le due figlie minorenni dell’imprenditore romano che è stato arrestato con l’accusa di produzione e condivisione di materiale pedopornografico.
È la seconda volta che l’imprenditore viene arrestato. Già tre anni fa, nel 2018 era stato ammanettato sempre dalla polizia postale, per detenzione di materiale pedopornografico.
Sullo spazio personale di iCloud, appartenente all’indagato, sono state rinvenute foto scioccanti.
Sembrerebbe che nella propria abitazione, con l’ausilio di telecamere nascoste, il soggetto scattasse foto e registrasse video delle due figlie per poi scambiarle sui gruppi privati.
È proprio la sua abitazione il luogo dove l’uomo montava i video per poi condividerli.
Rinvenuti all’interno dell’abitazione anche gli indumenti e la biancheria da letto utilizzata in queste riprese.
La polizia ha arrestato il soggetto per produzione di materiale pedopornografico e condivisione di questo su internet.
In manette altre due persone
Colti in flagranza di reato anche un giovane di Viterbo di soli 26 anni e un cameraman romano di 32.
Le indagini avviate dalla Polizia Postale insieme alla Procura di Roma, sono proseguite con la perquisizione dei dispositivi dei due.
Ciò che è stato trovato, grazie all’aiuto del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online, ha permesso alle forze dell’ordine di arrestare i due indagati.
Sui dispositivi, infatti, sono stati ritrovati file e cartelle contenenti materiale pedopornografico.
Inoltre, in seguito alla perquisizione avviata per volontà dal magistrato, sono stati ritrovati in possesso del 26enne, incensurato, svariati file di natura pedopornografica.
Sembrerebbe che i protagonisti di questi video fossero spesso bambini in tenera età.
Sembrerebbe che negli ultimi due anni di pandemia, ci sia stato un netto incremento dei reati legati alla pedopornografia sul web e dei reati di adescamento di soggetti minorenni avvicinati sui social.
Continuano perciò le ricerche di questi criminali sul web.