È uno dei fenomeni più brutti ed orribili del nuovo secolo e che le Forze dell’ordine stanno cercando di stanare in tutti i modi. Arresti in tutta Italia per il reato di pedopornografia.
Gli arrestati si scambiavano foto e immagini di minori in chat attraverso una piattaforma messaggistica, usata da tantissimi utenti.
Per scambiarsi materiale pornografico, bisogna non farsi riconoscere ed essere anonimi. Ma la Polizia Postale è capace di stanare questi “ipotetici furbetti” anche se un nome vero e proprio non ce l’hanno. E la rete che è stata smantellata aveva qualcosa di più di semplice scambio di materiale porno.
Minori e bambini ne erano, purtroppo, ignari e piccole vittime. Materiale pedopornografico scambiato su di una nota piattaforma di messagistica che ha proprio questo tipo di garanzia: anonimato per scambiarsi questo materiale sfruttando proprio i minori. Una vera e propria rete di persone senza scrupoli che è stata scoperta dalla Polizia postale di Torino.
12 decreti per perquisire altrettanti mezzi informatici ed abitazioni e dodici persone sotto indagine. Alcune di queste non erano neanche, a loro volta, maggiorenni. Tutti sono stati indagati con l’accusa di pedopornografia e di possedere e diffondere materiale pedopornografico.
Gli arresti, per tre di loro, sono stati eseguiti fuori regione, in Lombardia, in Campania ed in Calabria e, sotto sequestro sono stati posti anche tantissimi file contenenti, in maggioranza, foto di minori.
Come dicevamo, si tratta di un’operazione che ha coinvolto tutto il territorio nazionale. Dagli uffici della Polizia Postale di Torino, è stata chiesta anche la collaborazione ad altri uffici competenti posti in altre regioni, dalla Campania all’Abruzzo, passando anche per l’Emilia Romagna, la Sicilia, il Veneto, la Calabria, il Lazio e anche la Liguria.
Una rete ben ramificata quella che è stata scoperta e smantellata con “clienti” presenti in ogni zona e regione. La stessa indagine è nata grazie ad attività sotto copertura, con lo scopo di contrastare e stanare questo tipo di attività illecite a danno di minori.
Alcuni agenti, fingendosi dei potenziali clienti interessati a questo tipo di materiale, sono riusciti ad entrare in contatto con utenti di questa chat che, nonostante fosse una chat aperta a tutti, dichiaravano apertamente di possedere foto e altro materiale pedopornografico.
Gli utenti della chat, liberamente e tranquillamente, dichiaravano di poter scambiare e mandare questi file in chat e, proprio a queste loro tracce informatiche lasciate, gli agenti infiltrati sotto copertura hanno individuato una serie di partecipanti alla chat stessa e l’amministratore di questo canale. Alla chat, si poteva entrare, partecipare e scambiare materiale di questo tipo pagando un’iscrizione di 25€.
Da qui gli arresti, dopo averli identificati, a partire proprio dall’amministratore del canale stesso, rintracciato in Calabria.
Tutti i file e tutto il materiale pedopornografico è stato posto sotto sequestro e sarà utile per proseguire le indagini.
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