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Pelagornis sandersi, uccello fossile con apertura alare di 7 metri

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Una creatura che sembra partorita da un racconto fantasy di Tolkien: il Pelagornis sandersi è stato descritto così dagli scienziati che lo hanno scoperto. Si tratta di un uccello fossile che vanta come sua caratteristica principale un’apertura alare monstre, la più grande mai registrata da alcuno studioso, ben 7 metri. Una scoperta che ha riempito di eccitazione ed interesse l’intero mondo scientifico, che si è trovato al cospetto dei resti di una creatura fantastica, in ogni senso, pari al fossile di pinguino gigante ritrovato in Perù, alle fomiche di dimensioni enormi o al dinosauro nano che negli ultimi anni sono stati intercettati dagli studiosi della materia.

Erano come creature di un romanzo fantasy‘, ha dichiarato ai media Daniel Ksepka, curatore del Bruce Museum a Greenwich, nel Connecticut, per spiegare la stupefacente apertura alare di questi uccelli fossili, di cui ha studiato i resti. Secondo quanto analizzato dallo scienziato dopo lunghi e approfonditi studi, il Pelagornis sandersi è vissuto orientativamente tra i 25 e i 28 milioni di anni fa, si nutriva di calamari e anguille che catturava sulla superficie dell’acqua, e soprattutto aveva questa gigantesca apertura di ali pari a sette metri di lunghezza. La scienza si interroga su come potesse volare questo uccello che possedeva ossa cave e sottili: a dispetto dell’enorme mole, l’ipotesi è che il Pelagornis potesse librarsi per chilometri, sfruttando le correnti d’aria quasi come se fosse un aliante.

Di sicuro è stato il volatile più grande mai vissuto sulla Terra, almeno fra quelli individuati fino ad ora dagli studiosi. I primi resti fossili di questo esemplare sono stati ritrovati nel Cile settentrionale qualche anno fa, ed allora si pensava che l’apertura alare fosse di cinque metri, comunque da record: ma gli esami effettuati da Ksepka sugli ultimi resti allungano ancora di più la portata delle sue enormi ali. Il Pelagornis sandersi appartiene alla sottospecie dei pelagornitidi, chiamati anche uccelli dentati, poiché il bordo del loro becco era ornato di molte proiezioni spinose simili a denti, la cui funzione era quella di trattenere le prede catturate in mare aperto. Ma la sua caratteristica principale, superfluo ribadirlo, sono queste ali possenti che sembrano uscire direttamente dal Signore degli Anelli.

Giulio Ragni

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