Un qualcosa di strano era stato abbandonato all’interno del vagone di un treno. Qualcosa che ha insospettito il capotreno.
Si tratta di una “penna pistola”, dalla quale è, anche, partito un colpo che ha colpito, proprio, il capotreno. È successo su di un treno regionale. Cerchiamo di capire meglio insieme.
L’avevano lasciata lì ed abbandonata all’interno del vagone di un treno. Apparentemente sembrava un oggetto innocuo, ma così non era. Il tutto è cominciato il 6 luglio scorso quando, una passeggera del treno regionale Piacenza-Milano, trova un sacchetto lasciato nel vagone incustodito. Insospettita, ma anche per senso del dovere, la donna avverte il capotreno di ciò che ha trovato.
Il capotreno si avvicina, prende la busta ed esamina ciò che c’è all’interno: dai documenti, al portafoglio, al cellulare e, anche, ad uno strano oggetto di metallo che ha tutta l’aria di sembrare una semplicissima penna. Mette il tutto all’interno del suo borsello e continua il suo lavoro.
Solo a tarda sera, alla stazione di Bologna, il capotreno scende e si reca dalla polizia ferroviaria a consegnare ciò che ha trovato all’interno di quel sacchetto lasciato incustodito. Al momento della consegna, però, da un’occhiata finale proprio a quella penna che tanto lo sta insospettendo. E da lì, ecco che parte un colpo. Per fortuna, il proiettile non lo ferisce.
Immediatamente soccorso dagli uomini della Polizia ferroviaria, ecco che ne scatta subito l’indagine, con tutti gli accertamenti del caso. Viene scoperto, infatti, che la perdita di portafogli, documenti e cellulare erano stati denunciati qualche giorno prima a Rimini. A farlo era stato un 28enne di origini pugliesi, ma residente a Padova. Giovane già noto alle forze dell’ordine, per qualche precedente circa reati contro il patrimonio.
Le ricerche del 28enne si fanno sempre più serrate fino alla sua individuazione e a trovarlo in casa. E, proprio nell’armadio di casa del giovane, viene rinvenuta una seconda “penna pistola”, con al suo interno un colpo in canna e, anche, altri sette proiettili calibro 22. Ora il giovane è stato arrestato e denunciato per ricettazione e detenzione illegale di munizioni.
L’arma, infatti, è una delle dotazioni preferite, insieme alle pistole, della malavita organizzata. Per questo, ora, sono in corso le indagini per capire, anche, la provenienza di quest’arma così piccola quanto così pericolosa. Al momento, inoltre, non si hanno notizie di altri colpi messi a segno nella provincia di Padova proprio con l’utilizzo di una “penna pistola”.
Il sospetto delle forze dell’ordine è che si stia diffondendo anche nelle nostre zone.
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