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Pensano sia varicella, ma è un’infezione: il piccolo James muore a 16 mesi

Dramma per un bimbo di 16 mesi, James Philliskirk, morto per una grave infezione che sarebbe stata scambiata per varicella e quindi sottovalutata dai medici intervenuti sul suo caso.

Neonato – Nanopress.it

I genitori del piccolo, preoccupati per il peggioramento delle sue condizioni, si sarebbero trovati a ricevere una diagnosi sbagliata poco prima della tragedia.

Il dramma di James, morto a 16 mesi dopo una diagnosi sbagliata di varicella

Il piccolo James, appena 16 mesi, sarebbe morto di sepsi dopo la diagnosi errata prodotta in un ospedale pediatrico di Sheffield, nella contea inglese del South Yorkshire.

I medici avrebbero liquidato le crescenti preoccupazioni dei genitori sostenendo che il minore fosse affetto semplicemente dalla varicella, ma in realtà, secondo quanto emerso in sede di inchiesta e riportato dal Daily Mail, stava lottando contro una gravissima infezione che nessuno avrebbe riscontrato fino al tragico epilogo.

L’inchiesta e gli accertamenti sulla morte del bimbo di 16 mesi per sepsi

Il bambino, secondo l’inchiesta avviata dopo la denuncia del padre e della madre, sarebbe deceduto a seguito di una serie di condotte negligenti dei medici.

Ospedale – Nanopress.it

Vagliate le cartelle cliniche e gli elementi emersi nelle indagini, i giudici avrebbero stabilito che il piccolo James Philliskirk sarebbe morto proprio perché nessuno, in quell’ospedale, avrebbe agito correttamente. Il bimbo, avrebbe concluso la giuria, poteva essere salvato.

Il suo calvario sarebbe iniziato quando, su prescrizione del medico di famiglia, il bambino sarebbe stato trasportato presso il centro pediatrico di Sheffield.

Sottoposto a due visite, i dottori avrebbero stabilito che si trattava di uno strascico della varicella e avrebbero prescritto una lozione alla camomilla per lenire i sintomi cutanei.

Le condizioni del bimbo, però, sarebbero peggiorate fino all’irreparabile: tre giorni dopo la diagnosi, il papà lo avrebbe trovato privo di vita nella sua culla.

L’intervento dei soccorsi non avrebbe potuto fare altro che portare alla constatazione del decesso.

La ricostruzione della tragedia

Stando a quanto riportato dalla stampa inglese, il bimbo si sarebbe sentito male il 10 maggio 2022 mentre si trovava all’asilo.

Visitato dal medico di base, sarebbe stato subito mandato su suo consiglio in pronto soccorso. Ma non sarebbe tutto: il medico avrebbe accompagnato la richiesta di accertamenti con una e-mail all’ospedale per sospetta scarlattina.

Una mail che l’ospedale non avrebbe mai letto. La madre del minore, riporta il Daily Mail, ha raccontato così cosa sarebbe successo una volta giunti nella struttura: “Il dottore sembrava indifferente al fatto che James avesse avuto la varicella tre settimane prima, e gli aveva comunque diagnosticato la stessa malattia“.

Il piccolo è stato subito dimesso, ma poche ore dopo i sintomi sarebbero peggiorati. Preoccupati per la febbre alta, il papà e la mamma lo avrebbero portato nuovamente al pronto soccorso dove avrebbero sperimentato un clima di indifferenza.

Mi sono sentita sgradita – ha dichiarato la madre –. Un’infermiera ha detto sprezzante ‘È la varicella, vero?’. Poi un’altra diede a James una lozione alla camomilla e ci mise in una stanza per ore. Mi hanno fatto sentire come un genitore ansioso“.

Anche in quella occasione, il piccolo sarebbe stato rimandato a casa senza ulteriori approfondimenti.

Invece della varicella, però, secondo l’inchiesta James stava combattendo contro la sepsi causata da una grave infezione da streptococco di gruppo A.

Il 13 maggio dello scorso anno, il bimbo si è spento. Jeff Perring, direttore sanitario dello Sheffield Children’s NHS Foundation Trust, ha espresso il cordoglio per la perdita del piccolo e ha sottolineato come l’indagine interna abbia portato a galla gravi negligenze.

Le cure ricevute da James sono scese al di sotto degli standard elevati che ci eravamo prefissati e che la famiglia di James si aspettava da noi“.

Giovanna Tedde

Giornalista pubblicista, mi occupo da anni di contenuti web e nello specifico di editoria online. Per Nanopress mi occupo di cronaca nera e attualità.

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