Al Governo si stanno ipotizzando tre strade diverse per la pensione 60 anni, di tipo sperimentale. Vediamo di cosa si tratta.
Le categorie di lavoratori che potrebbero essere coinvolte in questa pensione contributiva sperimentale potrebbero essere tre.
Il tema della pensione è stato affrontato di nuovo nel corso dell’ultimo tavolo che c’è stato tra il Governo ed i rappresentanti dei sindacati. La riforma delle pensioni, tanto attesa, sembrerebbe in ritardo e ancora parecchio lontana in fatto di attuazione. Nel senso che, seppur ci sono state delle modifiche, la maggior parte dei provvedimenti fanno sì che tutto resti uguale a prima.
Per questo, sono state richieste tre strade diverse, affinché si possa andare in pensione e lasciare il lavoro a 60 anni. L’opzione cruciale da considerare è quella dell’Opzione Donna.
Si tratta di una misura che, al momento, non è strutturale e, di conseguenza dovrebbe essere rinnovata di anno in anno. Tra le nuove proposte spicca la possibilità di modificare tale misura per il prossimo anno. In questo modo, ci saranno tre opzioni diverse a cui fare riferimento. Vediamo quali.
Come è emerso dall’ultimo tavolo del governo, l’Opzione Donna sembrerebbe rimanere in vigore fino al 31 dicembre 2023. A prevederne il rinnovo, infatti, è stata l’ultima legge di Bilancio. La proroga, però, non fu esente da problematiche in quanto sono previsti diversi vincoli e requisiti da rispettare.
Fino all’anno scorso, infatti, le donne lavoratrici dipendenti potevano andare in pensione con l’Opzione donna a 58 anni; se il loro lavoro era da autonome gli anni salivano a 59. Un altro vincolo previsto era quello di avere almeno 35 anni di contributi versati.
Per quest’anno, invece, i vincoli prevedevano: 58 anni per le lavoratrici che erano state licenziate oppure che avevano trovato lavoro in un momento di crisi; 58 anni per le donne con invalidità, che assistono dei parenti non autosufficienti, che hanno due figli o più; 59 anni per le donne con invalidità, con parenti invalidi da assistere ma un solo figlio. L’età sale a 60 anni per quelle donne con invalidità, che assistono parenti ma non hanno figli.
Nell’anno in corso, dunque, i requisiti per poter andare in pensione con l’Opzione Donna sono stati aumentati e resi ancora più difficili da adempiere. Ecco perché, nel 2024, lo scenario dovrebbe cambiare.
La prima opzione, purtroppo, prevede che tutto venga confermato come l’anno in corso e confermerebbe la possibilità di andare in pensione soltanto per le caregiver.
La seconda possibilità prevede un ritorno all’Opzione Donna del 2022. La terza, invece, sarebbe quella che maggiormente si discosta dalle altre. In pratica, prevederebbe una copia di quello che oggi è l’APE sociale che consentirebbe a tutte le donne di lasciare il lavoro senza limiti a 61 e 63 anni. Verrebbe a mancare il requisito dell’aver avuto figli.
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