Pensione addio definitivamente? Questi pensionati devono fare attenzione perché potrebbero non ricevere più l’assegno di fine mese.
Ci sono dei problemi che i soggetti interessati devono sempre conoscere. Pensione addio definitivamente? Gli esperti del settore mettono l’accento su questa situazione annosa, che potrebbe interessare non pochi soggetti aventi diritto. L’assegno di fine mese, in determinate situazioni, potrebbe non venire più erogato e molti si ritroverebbero senza quota pensionistica. Che cosa vuol dire? Facciamo chiarezza.
I pensionati per il 2023 stanno ricevendo degli aumenti e delle novità da non sottovalutare. Il Governo Meloni è costantemente al lavoro al fine di consentire di poter svolgere una vita regolare, anche dopo che si lascia il proprio lavoro. Non tutti possono godere di quote alte e gli aumenti vari hanno portato le minime a raggiungere quasi i 600 euro per gli over 75. Ma quali sono i problemi che alcuni soggetti potrebbero incontrare lungo il percorso?
È bene fare attenzione a tutte le variabili e alle comunicazioni INPS, proprio perché qualcuno potrebbe ritrovarsi senza assegno a fine mese.
Pensione addio solo se si tratta della quota di reversibilità. La pensione indiretta che passa al coniuge dopo che un soggetto pensionato e deceduto. Il trattamento economico è quindi destinato a coniugi – figli minori – figli maggiorenni o comunque gli eredi del pensionato purtroppo deceduto. Per poterla ricevere si deve inviare la domanda preposta all’INPS.
Non è tutto, infatti è importante specificare che questo tipo di pensioni non devono essere considerate come un trattamento a via. Infatti è necessario rispondere ad una serie di requisiti fondamentali, per non far ridurre l’importo dell’assegno o annullarlo completamente. Alcuni beneficiari si potrebbero trovare senza assegno da un giorno all’altro.
Un esempio pratico? La persona erede dell’assegno si risposa con un’altra persona, perdendo definitivamente il diritto alla pensione di reversibilità. I figli perdono questo vantaggio nel momento in cui diventano maggiorenni. Solo se sono studenti universitari potranno godere della quota sino ai 21 o 26 anni a seconda del caso.
Un figlio disabile perde il diritto a questa pensione se lo stato di inabilità non sussiste più nel tempo.
È quindi indispensabile che tutto si svolga nella maniera corretta, altrimenti l’INPS bloccherà definitivamente l’erogazione di questo assegno da un mese all’altro. La quota non è totale, ma solo in percentuale e si calcola al momento della comunicazione che attesta il decesso della persona. Si possono fare degli esempi, con il 60% al coniuge su base totale della quota, oppure 15% se ci sono altri eredi. Anno dopo anno la quota cambia per la rivalutazione delle pensioni minime.
Ricapitolando, alcuni soggetti potrebbero non ricevere più questa pensione di reversibilità se compiono azioni che portano ad un cambio del loro stato. Chiedere sempre informazioni ad un esperto del CAF o dell’INPS.
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