L’accesso alla pensione anticipata prevede requisiti differenti a seconda che si tratti di lavoratori nel settore privato e di dipendenti pubblici.
Si parla di invalidità certificata che, in base a determinate condizioni, consente di anticipare la pensione secondo modalità differenti per il settore privato e pubblico. Scopriamo di che si tratta.
Pensione anticipata per chi supera questa età: settore privato
Chi lavora nel settore privato può accedere alla pensione anticipata con un’invalidità pari ad almeno l’80%. Potrà contare su una riduzione del requisito anagrafico previsto dalla Legge Fornero. Ricordiamo che la Legge Fornero stabilisce 67 anni di età per la pensione di vecchiaia oppure la pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (41 anni e 10 mesi per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica.
In pratica, con un’invalidità di almeno l’80%, i lavoratori del settore privato possono andare in pensione a 61 anni (uomini) e 56 anni (donne) con almeno 20 anni di contribuzione. Per il primo assegno, dovranno attendere l’apertura di una finestra mobile di 12 mesi.
L’INPS ha ribadito che, ai sensi della Legge 22/1984, lo stato di invalidità deve essere riconosciuto dagli uffici sanitari. Se il riconoscimento viene effettuato da un altro ente dovrà essere valutato dall’istituto tramite medico legale.
Sono esclusi da questo beneficio i lavoratori autonomi e i dipendenti pubblici.
Pensione anticipata nel settore pubblico: 3 tipi di pensionamento per inabilità
I dipendenti pubblici (iscritti alla gestione ex Inpdap) possono accedere a 3 diversi tipi di trattamento pensionistico per inabilità per altrettanti requisiti. Anche in questo caso, è necessario il riconoscimento medico.
I dipendenti con incapacità di svolgere qualunque attività lavorativa (per infermità non dovuta a causa di servizio) hanno diritto alla pensione di inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa. E’ necessario aver maturato 5 anni di contributi, di cui almeno 3 versati nei cinque anni precedenti all’istanza.
La pensione per inabilità assoluta e permanente a proficuo lavoro spetta, invece, ai lavoratori del settore pubblico che (per infermità psichiche o fisiche) non possono svolgere attività lavorativa in modo continuativo e remunerativo. Devono aver svolto almeno 15 anni di servizio come dipendenti statali o della Sanità oppure degli Enti locali.
Infine, il terzo tipo di trattamento è la pensione di inabilità assoluta e permanente alla mansione. Spetta al dipendente pubblico con disabilità permanente che non gli permette di svolgere il proprio lavoro, quando l’Amministrazione non riesce a proporre mansioni equivalenti. Deve aver svolto almeno 20 anni di attività (se dipendente di enti locali) o 15 anni (se dipendente statale).