Non solo belle notizie, infatti i nati dal 1965 al 1980 potrebbero non gradire questa formula sulla pensione.
Quando si parla di pensione, non ci si riferisce solamente a chi sta per lasciare il lavoro o lo ha già fatto ma anche di proiezione al futuro. Ci sono alcuni soggetti che faranno domanda in pochi altri e poi ci sono persone che iniziano a pensarci: le notizie non sono delle migliori, tanto che la generazione X potrebbe uscire dal lavoro dopo molti anni. Una situazione annosa e una realtà che si spera possa cambiare nel tempo.
Nati dal 1965 al 1980: quando andranno in pensione?
In molti si chiedono quale sarà il futuro delle pensioni, considerando che anno dopo anno si assiste ad un cambiamento e un ritardo nell’età per potervi accedere. Il Presidente INPS Tridico ha presentato un rapporto dove si evidenziano tutti gli scenari futuri, comprendendo un range di soggetti nati tra il 1965 e il 1980.
Questi sono i lavoratori che avranno a che fare con il sistema lavorativo e previdenziale, nuove riforme non sempre considerate come ottimali.
Non solo, questo gruppo di cittadini italiani ha potuto anche provare sulla propria pelle il significato di lavoro precario o di part time, di trovare soluzioni alternative alle classiche e con un grande punto interrogativo sul futuro e sulle pensioni.
La carriera lavorativa di queste persone viene considerata come flessibile, anche se completamente precaria. Una generazione che versa i contributi e non sa quale sarà il destino dopo aver compiuto una determinata età. I soldi versati in vista di una proiezione verso il futuro in realtà alimentano uno scenario penalizzante, con calcoli che allungano l’età lavorativa e abbassano gli assegni.
L’INPS nel suo report ha messo in evidenza di come un soggetto nato sino al 1984 potrà andare in pensione sino a tre anni più tardi di uno nato nel 1964. Se il soggetto è donna, dovrà lavorare sei anni in più per poter avere lo stesso trattamento di chi è nato nel 1964.
Generazione X, cosa accade a questi lavoratori nel futuro
La Generazione X ha davanti a se uno scenario non proprio positivo e un punto interrogativo sulle pensioni. Secondo l’INPS la situazione potrebbe migliorare qualora venisse introdotto il salario di 9 euro all’ora.
Per fare un esempio, arrivati a 65 anni con il versamento di 30 anni di contributi si potrà godere di un assegno pari a 750 euro. Un visione futura non proprio rosea, ma comunque migliore di quanto messo sul tavolo sino ad oggi.
Una simulazione che ha portato sconcerto ed è sicuramente un duro colpo per queste fasce di età. Il report dimostra ciò che accadrà in futuro, ovviamente con la convinzione che tutti questi soggetti abbiano versato i contributi richiesti e abbiano potuto lavorare sempre senza disoccupazioni o interruzioni.
Cosa accadrà? Difficile dirlo, così come non è chiaro se questa sia una situazione definitiva o se potrà cambiare con il tempo.