Ormai sembra essere certo: si potrà ricevere la pensione l’anno prossimo e con soli 32 anni di contributi. Ma chi potrà beneficiare di questo? Per i dettagli leggete pure qui di seguito.
Quando sentiamo parlare di pensione, a volte tiriamo un sospiro di sollievo e altre volte no, soprattutto perché tante domande ci vengono alla mente ed è naturale andare in ansia e non capire se riceveremo mai la nostra cara pensione oppure no. Qui di seguito però potreste leggere una di quelle notizie che possono fare ben sperare. Ma chi potrà davvero ben sperare? Troverete la risposta solo continuando a leggere l’articolo.
La pensione del 2023: la pensione anticipata
Come abbiamo accennato, il tema pensione è uno di quei temi scottanti. Ogni giorno sembrano cambiare lel leggi a tal proposito e non sembra esserci mai una vera certezza. E si sa, quando mancano le certezze, ci sentiamo smarriti e senza un punto di riferimento a cui appigliarci.
Ma in tema di pensione sembrano esserci delle notizie importanti: sembra che per il 2023 ci saranno lavoratori che potranno ricevere un’agevolazione. È arrivata infatti la conferma della possibilità di poter ricevere il proprio trattamento pensionistico con soli 32 anni di contributi. Ebbene si!
Ma per quali soggetti? E cosa bisogna fare a tal proposito? Ecco che alcune domande sorgono in modo spontaneo. È naturale, poiché siamo in presenza di una misura che richiede vari requisiti.
Inoltre tali lavoratori devono dare dimostrazione di avere tali requisiti e quindi il diritto di ricevere la pensione anticipata. Conosciamo meglio dunque questa misura, l’APE sociale e soprattutto cerchiamo di capire chi sono i lavoratori interessati. Potreste essere proprio voi, chissà!
Pensionamento anticipato: qualcosa in più su questa misura
Il governo Meloni ha preso le sue decisioni riguardo la misura di cui stiamo parlando e ha assicurato un altro anno di APE sociale.
Cosa vuol dire questo? Significa concedere una proroga di un anno di una specifica misura che prevede la pensione già a 63 anni. Chi saranno i privilegiati a ricevere i benefici di tale misura? Forse volete sapere proprio questo, giunti a questo punto dell’articolo.
Sicuramente i lavoratori che ricoprono ruoli specifici, gravosi e logoranti. Ma non resteranno fuori gli invalidi o chi ha invalidi da assistere o ancora chi risulta come disoccupato.
Ecco che proprio loro potranno ricevere la pensione con 30 anni di contributi. Per chi svolge lavori gravosi invece i contributi utili salgono a 36, ma come detto, c’è la possibilità di poter ricevere la pensione con 32 anni di contribuzione, ma solo se si rispettano determinati requisiti.
Di cosa parliamo nel dettaglio?
32 anni di contributi e la pensione: ecco come riceverla
I lavoratori gravosi potranno ricevere la pensione con 32 anni di contributi e all’età di 63 anni solo se la loro attività è stata svolta nei recenti e ultimi anni per minimo 7 anni.
Oppure si deve aver svolto la stessa attività negli ultimi 7 anni, per un minimo di sei anni. Ecco che i lavoratori gravosi devono rispettare proprio questi requisiti se vogliono godere della pensione anticipata.
La questione cambia per i dipendenti edili o delle imprese affini.
Se sono stati assunti con un ruolo classificato ISTAT 6.3.2.1.2 ( si parla dei ceramisti) o ISTAT 7.1.3.3 (in tal caso si parla dei conduttori di impianti per prodotti in ceramica e terracotta), il criterio a livello di contribuzione cala di 4 anni. Possiamo dunque dire che proprio in questi casi bastano 32 anni di contribuzione, se si è lavoratori gravosi.
Importante è vedere se nel proprio contratto c’è la presenza di tali codici ATECO.
Insomma si tratta di verificare se si rispettano o meno questi requisiti e solo allora potrete capire se sarete anche voi beneficiari di questa misura.