Chi ha 60 anni potrebbe riuscire ad andare in pensione purché abbia 35 o 37 anni di contributi. Vediamo come.
La proposta della pensione a 60 anni è stata inserita nelle proposte a correzione del pacchetto relativo nella Legge di Bilancio 2023.
La Legge di Bilancio, entrata in vigore sin dal 1 gennaio 2023, contiene delle novità circa le pensioni. Tuttavia, chi fa parte del Governo, continua a fare nuove proposte e correzioni per migliorare le misure e favorire chi dovrà andare in pensione.
Tra le proposte, ad esempio, c’è stata la misura Opzione Donna che, però, è stata molto criticata poiché prevedeva la pensione anticipata in base al numero di figli avuti. Una misura che è stata considerata discriminante. Si parla, infatti, di pensione a 58 anni (con due o più figli) per le lavoratrici dipendenti, 59 anni (con un solo figlio) per le autonome, 60 anni senza figli.
Ecco perché è sopraggiunta un’altra proposta che prevederebbe la pensione anticipata a 60 anni, stavolta senza discriminazioni.
Per il momento, le novità introdotte dal Governo, nella Legge di Bilancio, sono state tre: Quota 103, Opzione Donna e APE sociale. Queste sono le tre nuove possibilità per lasciare il lavoro prima, almeno per quest’anno.
Tuttavia, come abbiamo detto, ci sono proposte affinché vengano introdotte nuove misure alternative a quelle già presenti in bozza. Ma chi potrà beneficiare, praticamente, di questo tipo di anticipo e lasciare il lavoro a 60 anni?
Tra le proposte all’attivo spicca quella che prevede una pensione a 60 anni con 35 anni di contributi versati. Tali soggetti, però, dovranno accettare il ricalcolo contributivo delle prestazioni. In pratica, dunque, tutti potrebbero lasciare il lavoro a 60 anni, senza l’obbligo di aver avuto figli. Verrebbero a cadere, dunque, i vincoli previsti dall’opzione donna.
Diverso è il caso dei lavoratori che hanno versato, invece, 37 anni di contributi. Costoro, infatti, potrebbero lasciare il lavoro una volta raggiunti i 58 anni di età. Questa strada, però, per il momento, sembrerebbe aperta soltanto alle lavoratrici di sesso femminile.
In sostanza, dal 2024 l’Opzione Donna potrebbe essere estesa anche ai lavoratori di sesso maschile. In questo modo, il sistema pensionistico potrebbe essere più flessibile. Tuttavia, a causa del ricalcolo contributivo, la pensione anticipata potrebbe prevedere cedolini più bassi fino al 30% in meno. Questo anche se, la riduzione potrebbe avvenire soltanto per il totale degli anni di anticipo.
L’opzione 60 + 35, dunque, potrebbe rivelarsi particolarmente appetibile ai lavoratori che vogliono lasciare anticipatamente il lavoro. Una misura che potrebbe divenire realtà sin dal gennaio del prossimo anno. Attualmente, però, resta ancora il vincolo di poter andare in pensione a 67 anni di età. Le categorie che potrebbero andare prima dovranno attendere l’approvazione e la versione definitiva della Legge di Stabilità che potrebbe arrivare entro l’anno.
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