Pensione INPS a 61 anni? È possibile ma solo se il soggetto interessato fa parte di questa specifica categoria.
Le pensioni sono da sempre un tema molto caldo e i soggetti tendono a farsi domande su quello che sarà il futuro prossimo. Si parla anche della possibilità di andare in pensione a 61 anni di età con 40 anni di contributi.
Gli esperti hanno messo l’accento sul tema e nelle prossime settimane si potrà sapere qualcosa in più, con la partenza effettiva del nuovo Governo Meloni. Proprio la Giorgia Meloni ha messo in chiaro di voler cambiare moltissimi punti del sistema pensionistico italiano, cercando di dare ai cittadini una risposta alle tante domande e una vita dignitosa. Per andare in pensione a 61 anni, cosa bisogna fare? Vediamolo insieme.
Il nuovo Governo Meloni affronterà il tema delle pensioni come prioritario considerando l’attesa e il sistema pensionistico ad oggi non propriamente risolutivo. Allo stesso tempo, si parla anche di eliminare la legge Fornero e trovare una serie di soluzioni adatte alle esigenze dei cittadini italiani.
Il vero problema si presenterà nel 2023, con i requisiti che riguardano la pensione di vecchiaia e quella anticipata ordinaria. Nulla per ora viene escluso e l’esecutivo è già stato invitato a rivedere la riforma mettendo nero su bianco quello che si presenterà da qui al prossimo anno.
Nella maggior parte dei casi, i cittadini devono fare i conti con proposte di prestazioni economiche che presentano penalizzazioni importanti che non possono essere sottovalutate. Le vie possibili per andare in pensione anticipata a 61 anni ci sono, con 40 anni di contributi e con la speranza di un 2023 più fluido.
La pensione anticipata ordinaria è una soluzione che permette ai cittadini, di andare lasciare il lavoro anticipatamente rispetto a quanto dettato dalla legge vigente italiana. Il percorso lavorativo deve essere corretto con il versamento di 41 e 42 anni e 10 mesi di contributi. L’INPS ha evidenziato più volte che questi requisiti resteranno sino al 31 dicembre 2026 – bloccati salvo modifiche in corso d’opera.
Il requisito fondamentale è quello anagrafico che non ha limiti, ma chi compie 61 anni nel 2022 e ha intrapreso la sua carriera in giovanissima età potrà lasciare il lavoro e dedicarsi ai suoi hobby (con 40 anni di versamenti).
La categoria riguarda tutti i lavoratori che hanno 12 mesi di contributi accreditati prima di compiere 19 anni. Questo vuol dire che stiamo parlando di lavoratori precoci, che hanno iniziato il loro percorso da giovanissimi e possono permettersi di lasciare il lavoro e dedicarsi alla pensione.
Le categorie di interesse sono i caregiver – disoccupati – invalidi – notturni e gravosi. Nel momento in cui un lavoratore usurante o un impiegato notturno ha compiuto 61 anni, può iniziare a fare domanda di pensione. In questo caso specifico i contributi versati saranno solamente pari a 35 anni (questi sono requisiti attivi sino al 30 dicembre 2026.
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