La Corte dei conti ha simulato il calcolo degli assegni previdenziali prendendo in considerazione undici profili professionali. Ecco le proiezioni.
I magistrati contabili hanno svolto un’indagine volta a simulare il computo delle future pensioni che saranno accreditate ai lavoratori di 40 anni di oggi. La simulazione ha preso in considerazione undici figure professionali e solamente due categorie di queste potranno ricevere un assegno previdenziale di importo congruo all’ammontare dei contributi versati nel corso della vita lavorativa. Tra le figure più penalizzate ci sono i titolari di Partita IVA e gli autonomi. Ecco chi sono le figure professionali che riceveranno un trattamento adeguato al montante contributivo versato durante la vita occupazionale.
La Corte dei conti ha svolto una proiezione sulle future pensioni, che saranno accreditate agli attuali lavoratori che hanno circa 40 anni. L’analisi è stata svolta prendendo in considerazione i dati INPS e tenendo conto del numero di occupati nel corso dell’anno 2020. L’organo costituzionale ha preso in considerazione undici profili professionali e le proiezioni sul computo degli assegni previdenziali hanno messo in evidenza che solamente gli addetti operanti nel settore sanitario e nelle Forze Armate riceveranno un trattamento previdenziale adeguato al totale dei contributi versati durante la vita professionale. Gli autonomi saranno maggiormente penalizzati.
In merito all’analisi svolta dalla Corte dei conti su una popolazione di 486.000 lavoratori quarantenni, è emerso che quasi il 41% degli occupati potrà contare su una retribuzione di importo inferiore ai 20.000 euro lordi. Il campione analizzato ed oggetto di previsioni è costituito da lavoratori assunti con contratto di lavoro dipendente nel settore privato, lavoratori titolari della Partita IVA, commercianti, artigiani, autonomi coltivatori diretti, parasubordinati, lavoratori del settore sanitario, del comparto scuola e del pubblico impiego. Nel campione sono stati presi in considerazione anche i disoccupati.
L’ammontare dei contributi versati regolarmente raggiunge la quota di 235.000 euro per i lavoratori delle Forze Armate, mentre per quelli impiegati ed assunti nel comparto sanitario il montante contributivo eccede i 178.000 euro. Di gran lunga inferiore è il montante contributivo versato dai commercianti, dagli artigiani, dai lavoratori del comparto scolastico e dai disoccupati.
Prendendo in considerazione solo i lavoratori 40enni ed il montante contributivo versato dalle diverse categorie professionali, è emerso che i lavoratori delle Forze Armate e gli occupati del settore sanitario riceveranno un trattamento previdenziale di importo adeguato al montante contributivo versato. Il totale dei contributivi versati da queste due categorie si colloca nel valore “mediano” ed ammonta a circa 235.000 euro.
Ad essere maggiormente penalizzati sono i lavoratori e le lavoratrici autonome, titolari di Partita IVA. Il montante contributivo versato non supera i 100.000 euro. Tra le categorie più penalizzate ci sono i commercianti e gli artigiani.
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