Allarme Pensioni INPS: nel 2023 perderanno fino a tre anni i pensionati nati in questi anni. Ecco chi sono e perché.
Nessuno lo dice e nessuno lo vuole ammettere ma, a partire dall’anno 2023, ci saranno dei pensionati che perderanno fino a tre anni. Gli esclusi rischiano di dover attendere 3 anni per incassare l’assegno previdenziale rispetto a tutti coloro che rientreranno come quotisti. Dopo l’addio a Quota 100, con Quota 102 quali saranno le sorti di coloro che sono nati nel 1959 o negli anni successivi? Ci sarà una penalizzazione? Scopriamolo.
Pensioni INPS: ci sono state penalizzazioni con Quota 100?
La normativa precedente non aveva previsto alcuna penalizzazione per tutti coloro che potevano avvalersi della misura Quota 100. L’addio a Quota 100 è avvenuto il 31 dicembre 2021, ma questa misura previdenziale consentiva ai beneficiari di lasciare il mercato occupazionale in anticipo.
La normativa richiedeva di soddisfare il requisito contributivo pari a 38 anni e il raggiungimento dei sessantadue anni di età. Nel caso in cui si avevano versati contributi in più gestioni, era possibile chiedere il cumulo contributivo in modo tale da raggiungere i trentotto anni, come previsto dalla precedente normativa di riferimento. Per beneficiare di questa misura era necessario presentare la domanda con un preavviso di almeno sei mesi.
Detto questo, c’era una platea che ha subito una penalizzazione ed è stata esclusa da questa misura previdenziale. Stiamo parlando di coloro che erano nati nel 1960. Pertanto, a beneficiare di Quota 100 sono stati coloro che sono nati nel 1959, mentre quelli nati nel 1960 hanno dovuto attendere 5 anni.
Quota 102, chi perderà nel 2023 tre anni di pensione?
Dopo l’addio di Quota 100 è entrata in vigore un’altra misura previdenziale sostitutiva: stiamo parlando di Quota 102. I requisiti necessari richiesti dalla normativa vigente per rientrare nella misura sono: trentotto anni di contributi previdenziali e sessantaquattro anni d’età. I quotisti possono chiedere il cumulo dei contributi nel caso in cui abbia versato i contributi in più gestioni.
Pertanto, un lavoratore nato nel 1958 potrà beneficiare di Quota 102, che scadrà a dicembre del corrente anno. Discorso diverso per chi è nato un mese dopo, ovvero nel 1959 e anni seguenti. In questo caso, i nati nel 1959 subiranno una penalizzazione pari a tre anni prima di accedere all’assegno previdenziale.
Quindi i nati nel 1959 hanno subito la penalizzazione derivante dall’addio di Quota 100 ed ora anche dalla possibilità di non rientrare nella misura Quota 102. Ricordiamo in ogni caso che chi rientra in Quota 102 avrà diritto a percepire un assegno di importo più basso a causa del montante contributivo inferiore e dell’uscita dal mercato occupazionale anticipata.