Ancora news oggi su pensioni e età pensionabile. Le parole del presidente INPS, Tito Boeri stanno facendo discutere gli esperti: l’economista bocconiano ha dichiarato che bloccare l’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2021 costerebbe “141 miliardi di spesa in più da qui al 2035, quasi interamente destinati a tradursi in aumento del debito pensionistico implicito dato che l’uscita prima del previsto non verrebbe compensata, se non in minima parte, da riduzioni dell’importo delle pensioni”. A Boeri replicano Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato. “Non abbiamo proposto la cancellazione del collegamento tra età di pensione ed aspettativa di vita ma solo la sua rimodulazione temporale per alleggerire l’allungamento dell’età lavorativa”.
Boeri spiega: “Il blocco sull’età pensionabile senza toccare i coefficienti di trasformazione mette in squilibrio il sistema. Visto che il flusso attuale vede in uscita pensioni miste, con una quota prevalente di calcolo ancora retributivo, i coefficienti di trasformazione hanno un ruolo marginale nel determinare il livello delle pensioni”.
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Ma l’allarme è esteso anche ai mercati: “Da vedere poi come i mercati accoglierebbero lo smantellamento della riforma del 1996, che abbiamo venduto in tutto il mondo come sostenibile perché basata su adeguamenti automatici alla longevità.
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“In prospettiva avremo invece un problema di pensioni troppo basse, soprattutto per le donne. Con lo stop sulla speranza di vita, tra l’altro, si bloccherebbe non solo il requisito di vecchiaia, ma anche quello che fa salire gli anni contributivi per l’anticipo. Penso che se accadesse si potrebbero avere circa 200mila pensioni in più all’anno”, conclude il presidente INPS.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/economia/2017/07/06/pensioni-di-vecchiaia-a-67-anni-nel-2019-a-70-anni-nel-2025-le-previsioni-istat/178487/” testo=”PENSIONI A 70 ANNI NEL 2025? LE PREVISIONI ISTAT”]
LA REPLICA DI DAMIANO E SACCONI
Le parole del presidente dell’Inps Tito Boeri rilasciate in un’intervista al Sole24Ore non sono passate inosservate, anzi, la replica di Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, Presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, è giunta subito dopo: “L’intervista del Presidente dell’Inps Tito Boeri è mossa da un presupposto inesistente che la rende totalmente inutile. Non abbiamo proposto la cancellazione del collegamento tra età di pensione ed aspettativa di vita ma solo la sua rimodulazione temporale per alleggerire l’allungamento dell’età lavorativa, di circa sei anni, sulla generazione già adulta all’atto dell’approvazione della riforma Fornero e per aprire, nel frattempo, una più generale riflessione su un sistema previdenziale disegnato nel presupposto del vecchio mercato del lavoro che garantiva stabilità e continuità nei percorsi occupazionali”.