Cosa cambia per le pensioni con la nuova legge di stabilità? Con la Legge di Bilancio 2017, approvata in via definitiva al Senato il 7 dicembre, arrivano nuove misure per favorire l’accesso al pensionamento anticipato. Tra le novità principali l’Ape (l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica) e la Rita (la rendita integrativa temporanea anticipata).
Prima delle sei finestre per andare in pensione prima, parliamo di chi è già in pensione. Attraverso due misure viene aumentato il potere di acquisto per i pensionati con i requisiti ridotti. La prima misura consiste nell’aumento della detrazione di imposta per uniformare a quella dei lavoratori dipendenti la “no tax area” (8.125 euro). Inoltre viene estesa la 14esima a 3,3 milioni di pensionati (da 2,1 milioni) e ne viene aumentato l’importo.
Sei le misure per il pensionamento anticipato. La principale novità è l’Ape, disponibile da maggio 2017. Si tratta di uno strumento che consentirà il pensionamento all’età di 63 anni per i lavoratori dipendenti e autonomi. Essi potranno andare in pensione fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima rispetto alla data prevista, ma sono tenuti alla restituzione dell’anticipo erogato dalle banche nell’arco di venti anni, a rate. Collegata all’Ape è la Rita (qui i dettagli).
Potranno godere della pensione anticipata anche altre categorie di lavoratori: coloro che fanno lavori usuranti, i lavoratori precoci e quelli che beneficiano del cumulo gratuito dei contributi previdenziali (qui in dettaglio categorie e requisiti).
Le altre due finestre per la pensione anticipata sono l’ottava salvaguardia (con regole antecedenti alla riforma Fornero applicabili ad alcune categorie, con l’anzianità che si raggiunge con minimo 60-61 anni di età e 35 di contributi) e l’ampliamento dell’Opzione Donna (le lavoratrici dipendenti e autonome con almeno 35 anni di contributi possono andare in pensione rispettivamente a 57 e 58 anni).