Il Governo allunga la mano anche sulle pensioni di reversibilità e subito scoppia la polemica. Ma il Ministro dell’Economia, Padoan replica: ‘Tutto quello che viene proposto dal governo è il superamento di sovrapposizioni, duplicazioni e situazioni anomale’.
Alla Camera, in Commissione Lavoro, è giunto il disegno di legge delega sulla povertà, che prevede la riorganizzazione di diverse prestazioni legate al reddito, tra le quali appunto, spicca la pensione di reversibilità. Secondo la riforma, d’ora in poi dovrebbe essere legata al reddito familiare e non più a quello individuale.
Il ddl del Governo prevede infatti di legare la reversibilità delle pensioni all’ISEE: la conseguenza immediata di una tale manovra è che il numero di coloro che ne avranno diritto si ridurrà inevitabilmente.
Il Governo assicura che le pensioni già in essere non sono materia di intervento, tuttavia, cambiando i criteri che regolamentano la prestazione, potrebbe accadere che chi ne aveva diritto lo perda o lo veda ridimensionato.
Attualmente la pensione di reversibilità (dovuta ai vedovi con o senza figli) è pari al 60% della pensione del familiare deceduto, in presenza solo del coniuge, sale sino all’80% in presenza del figlio, e arriva al 100% in presenza di due o più figli.
Se ha un valore superiore ai 1500 euro mensili, viene decurtata del 25%.
Con la nuova riforma del Governo Renzi la pensione di reversibilità dipenderà dall’ISEE, come peraltro ha confermato anche il Ministro dell’Economia, quindi sarà vincolata al conto del patrimonio di tutta la famiglia.
Intanto i sindacati sono già in allarme, nonostante le rassicurazioni delle ultime ore: la situazione di molte persone potrebbe crollare inevitabilmente in uno stato di totale povertà.
Dinanzi a una tale prospettiva, Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, attacca le intenzioni del Governo:
‘Approda alla Camera la delega del Governo sul tema del sostegno alla povertà, in sé positivo, ma che prevede la possibilità di tagliare le pensioni di reversibilità. Per noi questo non è accettabile. Si tratterebbe dell’ennesimo intervento dopo quelli, pesanti, del Governo Monti’.
Dal canto suo Palazzo Chigi replica:
‘Se ci saranno interventi di razionalizzazione saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri. La delega del Governo dà non toglie’.
Alcune fonti del Governo sottolineano che nel ddl esiste una clausola esplicita, nella quale si specifica che ogni intervento di razionalizzazione varrà solo sulle prestazioni future e non su quelle in essere. L’intervento è volto esclusivamente a evitare sprechi e duplicazioni, non certo per fare, ancora una volta, cassa tra i poveri.
Pedretti, segretario generale dello Spi-Cgil, ha sottolineato: ‘Dopo la nostra denuncia sulle pensioni di reversibilità si è acceso il dibattito politico. Ora poche chiacchiere. Quel disegno di legge va modificato’.
Del medesimo avviso è Matteo Salvini:
‘Il Governo vuole tagliare le pensioni di reversibilità. In Commissione Lavoro alla Camera è arrivata la proposta renziana di legare all’Isee le pensioni di reversibilità, fregando così migliaia di persone, soprattutto donne rimaste vedove. Rubando contributi effettivamente versati, per anni. Un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo’.
Anche Gasparri parla di aggressione ai poveri:
‘La confusione cresce in Italia oltre livelli tollerabili. Mentre si pensa di regalare pensioni a coppie gay, stravolgendo principi fondamentali dello stato sociale, lo stesso Pd che vuole fare questa concessione attraverso il governo Renzi vuole tagliare le pensione dei vedovi eterosessuali. Siamo alla distorsione di ogni principio di giustizia sociale. Ci opporremo a questa vile aggressione. Noi tuteliamo i soggetti deboli e vedovi e vedove lo sono. È veramente vergognosa questa ultima sortita di Renzi’.
Nelle ultime ore è esplosa anche l’ira di Grillo che dice un ‘no’ secco alla tassa sulle vedove.