Oggi, al governo, si è parlato del tema delle pensioni, valutando l’ipotesi di estendere i 4 mesi di anticipo per ogni figlio, valorizzando la maternità per l’accesso a tutte le forme di pensionamento al netto. Un discorso a parte, invece, per quanto riguarda l’Opzione donna, in quanto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha spiegato che il governo ha proposto di modificare le norme previste dalla legge di Bilancio.
Il ministro del lavoro, Marina Calderone, è in continuo contatto con il Ministero dell’economia e delle finanze per lavorare a tale intervento, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe arrivare intorno ai 700 milioni di spesa.
Il governo alle prese con il tema pensioni
Questa mattina il governo si è riunito per parlare del discorso pensioni insieme al sottosegretario Claudio Durigon e Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L’ipotesi avanzata è quella di anticipare di 4 mesi il pensionamento per ogni figlio, come già previsto per la riforma Dini, ma solo nel calcolo di pensioni con il contributo pieno.
Per quanto riguarda i giovani che hanno delle carriere non continuative, il ragionamento più consono sarebbe quello di prevedere una integrazione al minimo in caso di pensioni basse al termine della carriera lavorativa.
“Un incontro assolutamente interlocutorio da cui non abbiamo avuto risposte a partire dal ripristino delle condizioni per l’accesso a Opzione donna”.
Queste le parole di Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil, il quale ha interpretato tale segnale poco credibile in merito ad un percorso che avrebbe altra ambizione.
L’opzione donna
Durante la riunione tenuta oggi, si è anche parlato dell’opzione donna. A tal proposito, Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil ha spiegato come il governo abbia intenzione di modificare le norme previste dalla legge di bilancio.
“Stanno lavorando per modificare l’attuale impostazione ma non ci hanno specificato se si tratti di un ulteriore modifica o del ripristino delle norme scadute il 31 dicembre scorso”.
Queste le parole del leader della Uil, il quale ha spiegato che il governo è in stretto contatto con il Ministero dell’economia e delle finanze per lavorare a tale intervento, aggiungendo che non si possono cambiare le regole in corso d’opera. Al momento non vi sono nuovi incontri per discutere circa il confronto in atto.
“Noi abbiamo ribadito che con il ripristino di opzione donna come previsto prima della legge di bilancio a fronte di un aumento di spesa per i primi 5 anni ci sarebbe poi un guadagno per le casse dello stato considerato che le donne perdono il 30% della retribuzione”.