Novità in tema pensioni con un cambiamento che arriverà proprio dal primo gennaio. Che cosa cambia all’interno del cedolino?
Il tema pensioni è sempre caldissimo e ci sono delle novità interessanti che riguardano il 2023 e tutto quello che sta per accadere. Il Governo Meloni invita a non fare passi indietro, perché stanno lavorando al fine di poter dare ai pensionati – e agli italiani in generale – una vita dignitosa sotto ogni punto di vista. I cambiamenti saranno dunque in positivo? Non ci resta che verificarlo di seguito.
Il Governo si sta concentrando sul tema pensioni e dal 1° gennaio 2023 è previsto un aumento generale grazie alla rivalutazione del 7,3%. Non si conoscono ancora le mosse dell’esecutivo Meloni e tutto quello che si potrà concretizzare, ma è certo che ci saranno non poche buone notizie per tutti i pensionati.
La rivalutazione è infatti un meccanismo che permette un aumento delle pensioni in automatico, con importo maggiorato rispetto a quanto percepito oggi. A cosa si riferisce? Ci si basa sull’indice Istat di fine mese dei prezzi a consumo, con un anticipo che è variato rispetto al 2021 perché anticipato al fine di poter contrastare l’aumento del caro vita che sta stritolando l’Italia quest’anno.
Come avviene questa rivalutazione? In realtà l’assegno viene adeguato in base all’inflazione con un aumento di base del 7,3%. Ovviamente, chi ha ricevuto il 2% in anticipo nel mese di novembre o dicembre, avrà un importo netto minore. ù
Per fare un esempio, tutte le persone che hanno una pensione minima di 525 euro oppure 750 euro avranno un aumento netto che non supera i 40 euro. I soggetti pensionati che percepiscono un assegno minimo – senza Irpef – l’aumento sarà lordo del 7,3% corrispondente al netto arrivando ad una cifra di 564 euro per l’aumento di 38 euro al mese.
Poi ci sono soggetti che percepiscono 1.000 euro di pensione in poi e vedranno un aumento diverso, ovvero di 52 euro. Poi chi prende 2.000 euro di pensione avrà invece un bell’aumento di 100 euro.
Per tutti i soggetti che superano i 2.000 euro, la legge frena gli importi con adeguamenti del 7,3% solo per le pensioni che non superano 4 volte la quota minima.
Ci sono quindi delle considerazioni da fare quando si tratta di soggetti pensionati che superano questa soglia. Tuttavia, seppur ridotte, le cifre sono comunque molto interessanti. Un esempio? Se il trattamento è di 2500 euro ci saranno 180 euro di aumento lordi – che da netto diventeranno 11 euro. Per tutti coloro che percepiscono sino a 4mila euro di pensione c’è un ottimo aumento di 150 euro netti al mese.
Non è possibile, al momento, sapere se ci saranno altre tipologie di aumenti previsti per il 2023. Il Governo Meloni sta lavorando in tal senso e basta solamente attendere novità che sono in cantiere.
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