Il governo gioca l’ennesima carta sulle pensioni mirando a un’intesa che non c’è: i sindacati sono divisi. Se la Cisl ha espresso una valutazione positiva del pacchetto sulla previdenza illustrato da Gentiloni, per la Uil è stato fatto il “massimo possibile e si è aperta una breccia” nella Legge Fornero, ma la Cgil ha bocciato la proposta del governo per ‘gravi insufficienze’, annunciando la protesta per il prossimo 2 dicembre.
Pensioni: Susanna Camusso annuncia la protesta per il 2 dicembre
Al termine del tavolo di confronto con il governo sulle pensioni, Susanna Camusso, segretario della Cgil, ha espresso un giudizio molto critico del pacchetto presentato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dai ministri Padoan, Giuliano Poletti e Marianna Madia.
“Confermiamo un giudizio di grande insufficienza del testo che oggi il governo ha prodotto, coi suoi impegni rispetto alla legge di bilancio. La vertenza previdenziale è aperta e lo ribadiremo con grande forza e per sostenerla la Cgil indice per il 2 dicembre una prima mobilitazione“. Così “Abbiamo detto al governo e continuiamo a ribadirlo che e’ un’occasione persa”. Si è trattato, ha spiegato la sindacalista di “un confronto che si è mosso dentro uno schema di risorse strette” e il governo “continua a muoversi per deroghe, attraverso piccoli interventi che rendono incerto il sistema previdenziale”.
E “Non stiamo parlando di 300 milioni di euro ma di 63 milioni”, ribadisce il segretario della Cgil, che prosegue: “la platea è più ristretta di quella che dichiarano” e ci si riferisce a “poche migliaia di persone” perché “queste categorie vanno in pensione per vecchiaia, perché sono lavori faticosi e anche discontinui”.
Per provare a cercare una soluzione, anche in vista della protesta di piazza indetta per il 2 dicembre prossimo, Camusso ha inviato una lettera a tutti i presidenti dei gruppi parlamentari per richiedere un incontro urgente. “In vista del prossimo avvio dei lavori parlamentari sulla Legge di Bilancio – si legge nella missiva – siamo a richiedere un incontro urgente per poter esporre le nostre considerazioni e le nostre proposte in particolare sulle norme che riguardano il lavoro e la previdenza”.
Il documento con la nuova proposta sul tema delle pensioni consegnato ai sindacati dal governo ha però trovato l’approvazione della segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, secondo la quale: “Il percorso che ci ha prospettato il governo e la sintesi del lavoro è assolutamente positiva”, che sottolinea come: “questa finanziaria praticamente rivolge tutto quello che rimane a temi sociali importanti”.
Carmelo Barbagallo, segretario della Uil ha parole di soddisfazione: “Abbiamo fatto il massimo possibile, abbiamo aperto una breccia nella legge Fornero”. Ma il governo ha semplicemente chiesto, rispetto alla sintesi finale, la posizione delle singole organizzazioni, quindi non c’è stata ancora una firma.
Il parere del governo non può che essere positivo: “Siamo convinti che nell’ambito di una Legge di Bilancio che già, pur con risorse limitate, viene incontro a numerose esigenze sociali e espresse dal mondo del lavoro, abbiamo messo insieme in queste tre settimane un pacchetto di misure molto rilevante e sostenibile. Dal nostro punto di vista è un buon risultato. Un risultato di cui la condivisione del mondo sindacale è requisito importante. Parliamo spesso dell’importanza del dialogo con le parti sociali, un dialogo che è forte quando produce risultati”, sono state le parole del premier Paolo Gentiloni, durante l’incontro con Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni, secondo quanto si apprende da fonti presenti alla riunione. “Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali – ha proseguito il premier – più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella Legge di Bilancio.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/mondo/2017/10/19/pensioni-2018-e-legge-di-bilancio-novita-della-manovra-finanziaria/188517/” testo=”PENSIONI 2018: NOVITA’ DELLA MANOVRA”]
I temi presenti nel documento riguardano le future pensioni dei giovani e delle donne, ma anche lo sviluppo della previdenza complementare nel settore privato. Nel testo viene sottolineata la necessità di discutere della “sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani, al fine di assicurare l’adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo, con riferimento sia alla pensione anticipata che alla pensione di vecchiaia; dello sviluppo della previdenza complementare nel settore privato nell’ambito di un confronto aperto anche alle rappresentanze delle organizzazioni dei datori di lavoro”.
Si amplia la platea dell’Ape social. Le categorie di lavori gravosi da esentare dall’aumento dei requisiti per la pensione, che scatteranno a partire dal 2019, sono salite a 15 dalle 11 precedenti. Le quattro categorie inserite sono: operai e braccianti agricoli, addetti alla pesca, siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro. L’esecutivo ha pure confermato la volontà di istituire una Commissione tecnica di studio che rilevi la gravosità delle occupazioni, anche in relazione all’età anagrafica dei lavoratori, così da individuare altre mansioni per cui potrà essere esteso ulteriormente l’Ape social.
Il governo inoltre si impegna “all’allargamento dei requisiti di accesso alle prestazioni per le lavoratrici con figli, al fine di avviare il processo di superamento delle disparità di genere e dare primo riconoscimento al valore sociale del lavoro di cura e maternità svolto dalle donne”.
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