Pensioni parlamentari come quelle dei cittadini: proposta M5S per abolire i vitalizi

Pensioni parlamentari, M5S presenta proposta per riforma del trattamento pensionistico e abolizione vitalizi

Con l’hashtag #PensioneComeTutti, il Movimento Cinque Stelle lancia la proposta sulle pensioni parlamentari da equiparare a quelle degli altri cittadini lavoratori italiani. La proposta è stata oggetto di una conferenza stampa a Montecitorio, con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e altri esponenti M5S: il deputato Riccardo Fraccaro e la senatrice Laura Bottici. Dopo aver incontrato il presidente del Senato Pietro Grasso, il M5S è stato ricevuto anche da Laura Boldrini che ha garantito che calendarizzerà la proposta di delibera che punta ad abolire i vitalizi, equiparando il trattamento pensionistico dei parlamentari a quello degli altri lavoratori. La discussione sarà quindi rimandata la prossima settimana in Ufficio di Presidenza alla Camera. “Ci auguriamo che Grasso faccia altrettanto. Il primo obiettivo l’abbiamo raggiunto, ma stiamo in campana”, ha commentato sul blog Beppe Grillo. Ma in cosa consiste la proposta M5S sulle pensioni parlamentari?

ABOLIZIONE PENSIONI PARLAMENTARI: PROPOSTA M5S
Il M5S propone di abolire definitivamente, attraverso una delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato invece che con una legge, i vitalizi “mascherati”: ovvero la nuova pensione contributiva che i parlamentari possono ottenere, al compimento dei 65 anni con 4 anni e sei mesi di legislatura (o a 60 anni con due legislature alle spalle). Un “privilegio medievale“, secondo i grillini, che si può cancellare “in cinque minuti, con una delibera di venti righe, senza navetta fra Camera e Senato, solo col voto degli uffici di presidenza” dei due rami del Parlamento.

“Consegnata la delibera #M5S sullo stop ai #vitalizi: ora il #Pd non ha più scuse. Bastano 5 minuti per votarla e avere una #PensioneComeTutti”, scrive su Twitter il deputato M5S Riccardo Fraccaro, che posta sul social network la foto che lo ritrae insieme ai colleghi Roberto Fico, Luigi Di Maio e il capogruppo Vincenzo Caso nello studio della presidente. Il Presidente dell’INPS Tito Boeri, interpellato da Iacona durante la trasmissione Presa Diretta del 27 febbraio, ha ribadito la validità della proposta M5S. “E se lo dice lui, che ha la responsabilità delle pensioni degli italiani, non c’è nient’altro da aggiungere. Si tratta di una volontà politica. I partiti devono decidere se è giusto che la loro pensione sia un privilegio insopportabile, o se debba essere uguale a quella di tutti i comuni cittadini”, fanno sapere i grillini.

BOLDRINI DICE SI AL M5S, PROPOSTA CALENDARIZZATA
La delegazione M5S ha quindi incontrato Grasso e Boldrini per spiegare loro i contenuti della proposta e il suo scopo di giustizia e uguaglianza. La richiesta di calendarizzare subito la discussione di questa proposta è stata accettata alla Camera per la settimana prossima, l’ulteriore passo sarà farla votare subito. A proposito, Riccardo Fraccaro ha twittato: “Ce l’abbiamo fatta:la delibera #M5S sui vitalizi sarà discussa prossima sett. Aspettiamo il #Pd al varco. Fiato sul collo! #pensionecometutti”

PENSIONI PARLAMENTARI: POLEMICA TRA DI BATTISTA E RICHETTI
Intanto sui social c’è stato uno scambio di battute fra Alessandro Di Battista (M5S) e Matteo Richetti (Pd). “C’è chi non vuole votare perché aspetta il 15 settembre per maturare l’ennesimo privilegio: una grande pensione anticipata. Ebbene – scrive il deputato Cinquestelle – il M5S presenterà una bella proposta: una riforma del trattamento pensionistico dei parlamentari per renderlo tale e quale a tutti i ‘comuni mortali’. Caro Renzi tra una ‘corsetta’ vista Alcatraz e una goccia di sudore freddo per l’inchiesta Consip, dai uno sguardo alla nostra proposta e poi di’ a quel che resta del tuo partito di votarla. Bastano due giorni di lavoro anzi, #BastaUnSì”.

Alessandro Di Battista affida a twitter un altro messaggio: “Vogliamo uniformare le pensioni dei parlamentari a quelle di tutti quanti. Pd ci stai o stai pensando alle correnti? #pensionecometutti”. A stretto giro arriva la replica di Richetti che nel 2015 presentò una proposta di legge per la riforma delle pensioni dei parlamentari. “Alessandro Di Battista – twitta il deputato Pd – visto che Matteo Renzi non è in parlamento ti rispondo io su vitalizi: in attesa tua proposta che ne dici di votare la mia?”.

Interviene poi la vice-presidente del Gruppo Pd alla Camera, Alessia Morani, che dichiara: “Che le pensioni dei parlamentari debbano essere equiparate a quelle di tutti gli altri lavoratori lo diciamo da tempo e laddove governiamo lo abbiamo anche messo in pratica: i Cinque Stelle pensano di fare copia e incolla della proposta di legge Richetti, che parte da una buona pratica attuata dal consiglio regionale dell’Emilia Romagna”. E prosegue: “Noi però – continua – andiamo oltre e, siccome vogliamo davvero fare chiarezza sul regime previdenziale non solo dei deputati e dei senatori, ma anche dei consiglieri regionali, che invece ai grillini non interessano, chiediamo a tutti i parlamentari di convergere sulla proposta del Pd. Non si tratta di demagogia. Non è quello che ci interessa e senza dubbio limitare il provvedimento a un passaggio in ufficio di presidenza significherebbe fermarsi a uno slogan senza entrare nel merito della questione”.
“Noi vogliamo di più: vogliamo rivedere le pensioni sia dei parlamentari che dei consiglieri regionali, e occuparci anche del pregresso, per fare questo occorre una legge con una discussione seria in aula. Tutto il resto sono chiacchiere: ci devono spiegare come può una semplice delibera dell’ufficio di presidenza normare le pensioni senza coinvolgere l’Inps. Spostare i contributi dei parlamentari e porli in carico all’Istituto nazionale di previdenza si può fare ma ci vuole una legge e una legge seria c’è: partiamo da quella e vediamo chi ci sta”. “Ho come l’impressione che i Cinquestelle sulle pensioni facciano melina: oltre un terzo di loro prima di approdare in Parlamento era senza occupazione e vive adesso di politica. È del tutto evidente che vogliono portare avanti questo tentativo impraticabile dell’ufficio di presidenza solo per mettere una bandierina, mentre l’unica via concreta per riformare le pensioni dei politici è la nostra legge”, conclude.


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