Pensioni, Poletti rimanda in autunno la discussione sul rialzo a 67 anni dell’età pensionabile

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Restiamo in attesa di novità sul fronte pensioni riportando le parole del ministro del Lavoro: “Siamo in largo anticipo: l’Istat ci darà i dati sull’aspettativa media di vita in autunno, quando avremo il quadro della situazione saremo in condizioni di valutare cosa fare, e lo faremo”, ha detto Giuliano Poletti rispondendo a una domanda dei giornalisti che a margine della presentazione del rapporto Inps gli chiedevano di possibili interventi per bloccare l’automatismo che innalza l’età pensionabile in relazione alle aspettative di vita. “Questa è una scelta che viene da lontano – ha aggiunto – il tema non è solo del ministero del Lavoro, bisogna farla a ragion veduta”. Immediate le reazioni dei sindacati che stanno portando avanti da mesi la battaglia per il blocco del rialzo sostenendo che non è giusto costringere gli italiani ad andare in pensione a 67 anni nel 2019.

“Il ministro del Lavoro sembra non cogliere la sollecitazione che Cgil, Cisl e Uil hanno evidenziato. È necessario che il governo inizi a dare delle risposte concrete ai tutti i punti in discussione in questa fase e si impegni a bloccare l’innalzamento dell’età pensionabile”, ha commentato il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli replicando al ministro Poletti.

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E a proposito dell’eventuale blocco dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile a 67 previsto per il 2019, la cui discussione è quindi rimandata a dopo l’estate, Ghiselli ha aggiunto: “Le ragioni per bloccare l’innalzamento dell’età pensionabile sono evidenti già ora e non è pensabile aspettare l’autunno per affrontare questa questione. L’Italia è il paese che ha già l’età di pensione più alta in Europa e un ulteriore balzo renderebbe la cosa socialmente insostenibile”.

Eppure l’aumento dell’età pensionabile viene descritto come non evitabile e leggendo il rapporto illustrato dal presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, in audizione alla Camera, se non si inverte la tendenza gli italiani stanno andando dritti dritti verso un aumento dell’età per richiedere la pensione di vecchiaia: a 67 anni nel 2019 e a 69 anni e 9 mesi nel 2025.

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