Dossier pensioni: si punta ad introdurre un “assegno di garanzia” per i lavoratori precari di oggi. Ecco su cosa discuteranno le forze politiche ed i sindacati.
Domani il ministero del Lavoro incontrerà i sindacati per discutere sul dossier pensioni per coloro che oggi hanno 35/40 anni. Si punta ad introdurre un “assegno di garanzia” ovvero ad una pensione di base per i precari di oggi, che potrebbero vedersi erogata una pensione di importo esiguo. Gli stessi magistrati contabili hanno previsto pensioni da fame per i giovani lavoratori di oggi: i risultati dell’analisi sono riportati nel Report sul coordinamento della finanza pubblica. Nel documento è stata approfondita la posizione di chi oggi ha 35/40 anni, ai quali viene applicato il computo contributivo dell’assegno previdenziale introdotto con la riforma Dini.
La simulazione sulle pensioni dei quarantenni di oggi è stata svolta dalla Corte dei conti. Le proiezioni sono state eseguite estraendo dal database dell’INPS un campione di oltre 55mila lavoratori giovani, che rappresentano la popolazione di quarantenni. Da ciò che emerge dall’analisi, quasi il 30% dei lavoratori ha una retribuzione lorda inferiore ai 20.000 euro all’anno. Di conseguenza, il montante contributivo accumulato fino ad oggi è davvero basso.
Il rapporto preparato dalla Corte dei conti mette in evidenza che i lavoratori del comparto sanitario e delle forze armate sono gli unici a poter fare affidamento su un assegno previdenziale più sostanzioso. A questa situazione di solidità si contrappone la precarietà per tutte le altre tipologie di professioni svolte. Il montante contributivo accumulato dai lavoratori è davvero esiguo e ciò si ripercuote inevitabilmente sul trattamento pensionistico futuro. I lavoratori più penalizzati sono i coltivatori diretti, gli autonomi, i parasubordinati ed i disoccupati.
Domani 11 luglio il ministero del Lavoro incontrerà i sindacati per discutere sulle pensioni dei lavoratori, in particolare dei trattamenti previdenziali erogati ai più giovani. I sindacati chiedono di erogare un assegno di base. Sulla piattaforma delle principali forze sindacali è proposta la creazione di
“una pensione contributiva di garanzia, collegata ed eventualmente graduata rispetto al numero di anni di lavoro e di contributi versati”.
Tale assegno di base dovrebbe valorizzare anche i periodi di formazione, oltre che quelli di disoccupazione e di basse buste paga. l’assegno di garanzia dovrebbe poter assicurare a tutti i lavoratori quarantenni di oggi una vita dignitosa e decorosa.
Tuttavia, c’è un aspetto negativo da considerare: l’erogazione di un assegno previdenziale di garanzia potrebbe avere costi piuttosto alti. Per questo, è possibile che il governo prenda in considerazione altre strade e soluzioni.
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