Uscita anticipata rispetto all’età pensionabile con un prestito da restituire a rate e con gli interessi fino ai 20 anni successivi. Sarebbe questa l’ipotesi del Governo esposta durante un incontro tra il Ministro Giuliano Poletti e i sindacati. Il sottosegretario Tommaso Nannicini ha parlato di “rata di ammortamento” e non di penalizzazione. Si tratterebbe dunque di un anticipo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano a quella di vecchiaia.
Per chi decidesse di anticipare volontariamente la pensione di 3 anni rispetto all’età di vecchiaia potrebbe arrivare al 15% della pensione per i vent’anni nei quali si ripaga il prestito. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini rispondendo ai cronisti su quale possa essere la rata massima per l’anticipo della pensione, “Naturalmente la penalizzazione sulla pensione sarà molto più bassa per chi ha perso il lavoro”. Sempre il sottosegretario ha spiegato che l’Ape annunciata da Matteo Renzi riguarderà i nati tra il 1951 e il 1953 e darà benefici ai nati nel 1955. Chi quindi è a meno di tre anni dalla maturazione dei requisiti potrà chiedere all’Inps l’anticipo e l’istituto si interfaccerà con istituti finanziari che anticiperanno il capitale. Il prestito ha spiegato Nannicini sarà “senza garanzie reali” e in caso di premorienza non ci si rivarrà sugli eredi. Il prestito sarà pagato con una rata sulla pensione ma ci sarà una detrazione fiscale in modo da ridurre i costi di questo meccanismo.
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